Il biglietto a pagamento per visitare Venezia raddoppia

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Un cartello di protesta contro il biglietto a pagamento per visitare Venezia (AP Photo/Luca Bruno)

Il comune lo imporrà per 54 giorni all’anno al posto degli attuali 29, e i turisti che prenoteranno all’ultimo dovranno pagare 10 euro invece che 5

Nel 2025 inizierà la seconda fase di sperimentazione del biglietto a pagamento per visitare Venezia: i giorni in cui i turisti dovranno pagarlo passeranno da 29 a 54 all’anno e chi prenota meno di quattro giorni prima di arrivare in città dovrà pagare 10 euro invece che 5. Le nuove regole sono state introdotte per rendere più efficace questa discussa misura, che finora ha garantito nuove entrate alle casse comunali, ma non ha raggiunto il suo obiettivo principale: limitare il turismo e «rendere la città più vivibile», per usare le parole del sindaco Luigi Brugnaro.

Il biglietto a pagamento è stato introdotto quest’anno, il primo giorno di sperimentazione è stato il 25 aprile. Deve essere pagato solo da chi visita la città in giornata e viene chiesto solo dalle 8:30 alle 16. Non devono pagarlo invece i turisti che pernottano in una qualche struttura ricettiva, per i quali è già obbligatorio il pagamento della tassa di soggiorno. Tra le persone che non devono pagare ci sono quelle nate a Venezia, i residenti, e i bambini sotto ai 14 anni. Non devono pagare neanche le persone con disabilità e i loro accompagnatori, il personale delle forze armate, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.

Ci sono poi categorie per cui il pagamento del contributo non è previsto ma che devono comunque registrarsi sul portale chiedendo l’esenzione: oltre ai turisti che pernottano a Venezia, l’esenzione vale per i lavoratori pendolari, gli studenti, i residenti in Veneto e chi deve curarsi in una struttura sanitaria.

Nei 29 giorni in cui è stato imposto il pagamento, il comune ha incassato 2 milioni e 425mila euro, una media giornaliera di quasi 17mila euro. Hanno pagato 485mila persone a fronte di 3 milioni di esenti: 1,5 milioni di turisti che hanno pernottato in strutture alberghiere, 500mila studenti, 700mila lavoratori, 220mila veneti. Il comune ha stimato un costo di 3 milioni di euro per il primo anno.

I controlli nel primo giorno di sperimentazione (ANSA/ ANDREA MEROLA)

Mercoledì il sindaco Luigi Brugnaro ha ribadito che il biglietto a pagamento non serve a fare cassa, cioè ad aumentare le entrate del comune, ma a ridurre il numero dei turisti giornalieri e rendere la visita più piacevole anche a chi passa almeno una notte in città. I dati tuttavia sembrano confermare che gli effetti sono stati limitati rispetto alle aspettative: il flusso di turisti nei giorni in cui si deve pagare il biglietto è simile ai periodi in cui non è previsto il pagamento. Andrea Martini, consigliere d’opposizione del gruppo “Tutta la Città insieme!”, ha ottenuto dal comune alcuni dati che dimostrano come nei giorni di pagamento gli arrivi a Venezia siano stati quasi 7.000 in più rispetto al 2023, quando non si pagava.

Nel 2025 il biglietto dovrà essere pagato anche il venerdì e non più solo nel fine settimana: in totale sarà chiesto per 54 giorni nel periodo dal 18 aprile al 27 luglio. Un altro accorgimento introdotto dal comune è il raddoppio del prezzo per chi prenota all’ultimo momento, entro 4 giorni prima di arrivare in città: in questo caso si dovranno pagare 10 euro invece che 5. L’obiettivo di questo aumento è incentivare i viaggi programmati per tempo e scoraggiare le gite improvvisate.

Per ora invece non è previsto un limite giornaliero di turisti, un’ipotesi di cui si è discusso nell’ultimo anno. L’assessore al Bilancio Michele Zuin ha detto che prima di fissare eventuali soglie bisogna analizzare bene i dati e ha aggiunto che l’idea «è frutto solo di vecchi studi accademici», un modo per dire che il comune non ha intenzione di limitare forzatamente l’arrivo dei turisti.

Redazione IL POST

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