Resta allarmante anche la situazione legata ai suicidi nelle carceri

Sono attualmente 555 i giovani reclusi negli istituti penali per minorenni in Italia, di cui il 47% sono minori stranieri non accompagnati. I numeri non sono mai stati così alti nel periodo post pandemico. Intanto, in queste settimane sono state ripristinate le 44 celle messe fuori uso a causa dei danneggiamenti, soprattutto incendi, provocati dagli stessi ospiti delle strutture in diversi istituti, tra cui il Beccaria di Milano. Il ministro della Giustizia, Nordio: “Invasi da minori stranieri costretti a delinquere”.

Il sovraffollamento non è l’unica piaga delle prigioni italiane, sia che si tratti di strutture minorili sia di istituti penitenziari. Luglio si apre con un nuovo dramma. Questa mattina si è suicidato un detenuto nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza. Il ragazzo aveva 21 anni. Dall’inizio dell’anno il numero dei decessi sembra in costante crescita. Anche il mese di giugno si è chiuso tragicamente, con la morte di un agente della polizia penitenziaria a Favignana, in Sicilia. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato in un’area verde non lantana dalla struttura penitenziaria dove lavorava da circa cinque anni. L’agenzia Ansa riporta che sia il quinto decesso di un agente da gennaio 2024.

Si tratta di un’escalation che interessa sia detenuti sia personale delle carceri in Italia. A questo proposito è intervenuto Aldo di Giacomo, il Segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria (Spp): “Non ci sono mai stati così tanti suicidi nei primi sei mesi dall’inizio del nuovo anno, né tra gli agenti né tra i detenuti. È un record negativo che li accomuna, perché completamente dimenticati dallo stato”.

Il problema non può più essere ignorato. A questo proposito, il 7 giugno, la Camera Penale di Paola aveva organizzato una conferenza nel piazzale del Tribunale Cittadino per sensibilizzare i cittadini sul tema. È stato durante questo incontro che il Vicepresidente della Camera penale di Paola aveva evidenziato la correlazione tra le pessime condizioni della reclusione e i suicidi.

Ciò che emerge è che il tema non coinvolge solo la condizione delle strutture penitenziarie. Il sovraffollamento, la decadenza delle celle e la presenza massiccia di giovani nelle carceri italiane stanno facendo crescere la preoccupazione dei cittadini e delle autorità. Il 2024 sembra essere l’anno nero per le prigioni del paese. Il Consiglio d’Europa ha definito la condizione della penisola “allarmante”, vista la tendenza che dal 2016 a oggi continua a salire. Nel documento, uscito il 24 giugno, il Consiglio chiedeva al governo di intervenire per fare fronte a questa condizione.

Nordio: “Invasi da minori stranieri costretti a delinquere”

  “La capacità carceraria del nostro Paese è sempre stata costruita e ideata tenendo conto di una minoranza molto notevole di detenuti minori. Poi improvvisamente ci siamo trovati di fronte quasi a un’invasione di minorenni che vengono soprattutto da altri Paesi”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante un evento a Palazzo Lombardia. “Molto spesso le organizzazioni criminali inseriscono in queste barche molti minori. Alcuni di questi – ha aggiunto – vengono accolti, altri vengono lasciati a se stessi e talvolta sono quasi costretti a delinquere. Questo ha creato una situazione del tutto nuova ed emergenziale”.

di Redazione Tgcom24.Mediaset

 

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