Il ministro: un crimine aver consentito insediamento di 80mila persone
«Nei Campi flegrei 80mila persone vivono sedute su uno dei vulcani peggiori al mondo, ma nonostante questo non abbiamo mai parlato di evacuazione, abbiamo detto invece che se una famiglia avesse voluto spostarsi da lì il governo avrebbe predisposto degli aiuti, ma questa ipotesi al momento è stata messa da parte»: lo ha detto il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci in sede di replica al termine di una audizione in Commissione Ambiente alla Camera dedicata al fenomeno bradisismico nei Campi Flegrei. «Parlare di ritardo nell’azione di questo governo per i Campi Flegrei mi sembra davvero una forzatura, quando per 42 anni non si è parlato del bradisismo», ha detto ancora Musumeci. Ora, ha osservato, «l’importante è che tutti imparino a convivere con i rischi, al plurale, e non con un solo rischio».
Resta allerta gialla e massima attenzione a esercitazioni
«La commissione Grandi rischi, che nelle ultime settimane si è già riunita due volte su invito del nostro Dipartimento, ha mantenuto l’allerta gialla pur sollecitando la massima attenzione allo svolgimento delle esercitazioni e del pieno coinvolgimento nella fase preventiva della popolazione ricadente in quell’area, circa 80mila abitanti ma nell’area ristretta definita d’intesa con la comunità scientifica gli interessati sarebbero circa 35mila» ha proseguito Musumeci alla Camera.
4mila edifici esaminati, 1250 a elevato rischio sismico
«Fra gli interventi previsti dal provvedimento sui Campi Flegrei, c’e quello della valutazione della vulnerabilita degli edifici pubblici e privati: 100 tecnici lavorano divisi in squadre, 4mila edifici sono stati esaminati, 1250 risultano a elevato rischio sismico.
La parte rimanente viene considerata a medio rischio sismico» ha detto Musumeci.
«Sciame sismico potrebbe anche durare anni»
«Il fenomeno bradisismico già negli ultimi anni ha manifestato la sua capacità, perché dal 2005 il suolo si è sollevato di oltre un metro mentre il fenomeno sismico è caratterizzato da uno sciame che si ripete ormai da mesi, potrebbe durare anni o esaurirsi senza alcune evoluzione, potrebbe evolvere».
Lo scempio della politica urbanistica
«A mio giudizio la politica urbanistica che ha consentito le costruzioni nei Campi flegrei è stata criminale e lo ripeto in questa sede affinché questo mie parole rimangano agli atti. Non si può giocare sulla pelle delle persone e quelle persone non hanno alcuna responsabilità. Vorrei inoltre sapere, come ha detto qualche parlamentare, di mie parole ‘infelici’: ebbene vorrei capire quali sarebbero queste parole. Se invece il parlamentare si riferisce al fatto che io abbia detto che la popolazione sa di quali siano i rischi in quell’area perché ci vive da 2000 anni, bene, allora direi che questo non mi sembra un atto di accusa. E poi diciamo che chi doveva vigilare non l’ha fatto, e questo è grave».
3-6 anni per interventi su edifici
«Gli interventi di consolidamento e rafforzamento degli edifici richiederanno dai tre ai sei anni. Si iniziera con l’affidare l’incarico della progettazione e si procedera in base alle priorita e all’elevata esposizione a rischio delle singole aree. Impediamo da subito nuove costruzioni. L’allarme e scattato quando La Repubblica e altri quotidiani hanno pubblicato il Puc del Comune di Bacoli che prevedeva altri 350 alloggi sui Campi Flegrei». Cosi il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione in commissione Ambiente alla Camera sull’evoluzione del fenomeno bradisismico e del rischio sismico nel territorio dei Campi Flegrei.
«Il decreto-legge 140 del 2023 aveva già previsto un piano di interventi» per i Campi Flegrei «per il miglioramento della resistenza degli edifici pubblici, stanziando 40 milioni di euro da attuare in regime ordinario. Ora il Governo intende provvedere a un’integrazione dello stanziamento economico, per circa 130 milioni di euro, al fine di intervenire in via prioritaria sugli edifici scolastici o, comunque, sugli edifici che ospitano minori, come ad esempio il carcere minorile». Un altro ambito di intervento, ha aggiunto Musumeci, riguarda il patrimonio edilizio privato e a breve sarà possibile «distinguere le aree della zona di intervento secondo diverse fasce di vulnerabilità, in base alla concentrazione di edifici più o meno vulnerabili valutati su base statistica. La rappresentazione per aree consentirà di definire le priorità di approfondimento della vulnerabilità secondo una schedatura di maggior dettaglio che richiederà l’accesso all’interno degli stessi edifici».
«Se c’è eruzione ci si può allontanare»
«Se c’è un’eruzione ci si allontana e la lava, tranne i fenomeni esplosivi, consente l’allontanamento, la marcia del flusso lavico più cresce e più rallenta. Qui si concepisce il rischio sismico e bradisismico e il piano di evacuazione è stato immaginato tenendo contro dell’attuale assetto urbanistico delle aree maggiormente interessate e si tratta di un assetto non sempre compatibile con una sana strategia di allontanamento nel caso di necessità».
Sismabonus? Esperienza infelice, useremo altro strumento
«Che si chiami sismabonus o in un altro modo, per il cittadino cambia poco. L’esperienza con il sismabonus e stata infelice, sprecata, si e consentito l’uso di denaro pubblico anche dove non c’era emergenza prioritaria. Dopo di che il governo valutera. L’importante e che si mettano i cittadini in condizione di ridotta esposizione al rischio» ha sottolineato Musumeci.