Valceresio: tornano i falsi sordomuti

IL CASO

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In un supermercato di Induno Olona chiedevano ai clienti firme e soldi. Smascherati

Solamente alla fine di febbraio una coppia di falsi sordomuti aveva messo a segno una serie di truffe nei supermercati della Valceresio e, in particolare, a Porto Ceresio e a Besano, dove erano stati individuati dai cittadini e pure dalla Polizia locale. Una ragazza, accompagnata da un giovane di pelle scura molto alto, si avvicinava con insistenza ai clienti, dentro o appena fuori dalle strutture di vendita, chiedendo, in un fantomatico linguaggio dei segni (subito smascherato da chi conosceva realmente la Lis) di compilare un foglio e di lasciare un’offerta a favore di una causa legata alla propria disabilità.

Alla fine i due, che scappavano a bordo di un’auto scura, di grossa cilindrata e con targa francese, erano stati individuati anche in un supermercato di Arcisate, ma poi, forse sentendosi messi alle strette, erano scomparsi.

UNA BELLA RAGAZZA CON I CAPELLI RACCOLTI

Spariti gli autori di questi tentativi di truffa, ma non la truffa in sé, che continua a ripetersi in vari supermercati della Valceresio. A dare l’allarme, con l’intento di avvisare tutti i valceresini, è un cittadino di Induno Olona. «Con mia moglie, martedì mattina, ero all’interno del supermercato che s’affaccia sulla via principale – spiega -. Ci si è presentata davanti una ragazza di bella presenza, alta circa un metro e 60, castana e con i capelli raccolti, che s’è passata per sordomuta, infatti non parlava ma faceva dei gesti e ci indicava di leggere un foglio che teneva in mano. Era una petizione per l’apertura di un centro per persone disabili. La ragazza ci ha invitato a firmare e a lasciare una donazione».

L’uomo s’è lasciato convincere e ha fatto entrambe le cose, tuttavia qualcosa gli è sembrato un po’ strano, quindi ha seguito per qualche metro la ragazza, appena in tempo per vedere che la falsa sordomuta nascondeva la cartellina della petizione all’interno della giacca e si dirigeva verso l’uscita, cercando di farsi strada in mezzo ai clienti in coda alle casse.

«Ho avvisato due dipendenti del centro – aggiunge l’indunese -, che sono corsi in direzione dell’uscita inseguendo la ragazza, poi non so altro. Spero che quello che è capitato a me non capiti ad altre persone, soprattutto anziane».

NESSUNA DENUNCIA

Il fatto, comunque, non è stato denunciato né presso la stazione dei carabinieri di Arcisate, né alla Polizia locale.

Qualche giorno fa una situazione analoga in un supermercato di Arcisate. «Mentre osservavo alcuni articoli in vendita, mi si è avvicinato un ragazzo – racconta la vittima -. Aveva una cartellina in mano e, dopo avermi fatto cenno di leggere, mi ha passato una penna. Non parlava, ma si esprimeva a gesti e mugugni. Ho capito si trattasse di una petizione finalizzata all’apertura di un centro per disabili proprio ad Arcisate. Ho lasciato alcuni dati e ho firmato, poi, nell’ultima casella, c’era scritto che era necessario lasciare un’offerta, ma io non ho accettato e ho tirato una riga». Il ragazzo s’è indispettito, ha strappato la penna alla donna e s’è dileguato.

Sono diversi, dunque, gli attori di questa truffa, ma le modalità sono sempre le stesse, tanto che si potrebbe pensare si tratti non di truffatori singoli, ma di un’organizzazione che, in queste settimane, ha preso di mira proprio la Valceresio.

Casi di finti sordomuti anche a Verbania.

Redazione Prealpina

 

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