Si sa, la Pasqua quando arriva arriva. Una certezza che se ne porta dietro un’altra: i soliti rincari per i prezzi dei carburanti. Con milioni di italiani in viaggio per le festività, il rifornimento alla pompa si trasforma nel solito salasso. Ma quest’anno a subire notevoli rincari sono anche i prezzi dei biglietti di aerei, treni e pullman. A crescere sono soprattutto i costi dei voli sulle tratte nazionali che registrano mediamente un +81%.
Viaggiare verso la Sicilia, la Sardegna, la Puglia, dove per molti la Pasqua è un ritorno a casa, è sempre più difficile. Non certo una bella notizia per gli oltre 12 milioni di italiani in viaggio la prossima settimana, come se non bastasse che la famiglia media ha già speso in questi ultimi due anni 4mila euro in più a causa del boom dell’inflazione registrato tra il 2021 e il 2023. Ma ora, anche se è rallentata, a rincarare è tutto il resto.
Pariamo dalla corsa dei prezzi praticati alla pompa. È già da un paio di giorni che si registrano forti rialzi sui listini dei maggiori marchi con la benzina al self service arrivata oltre 1,87 euro al litro e il gasolio a un passo da 1,81 euro al litro. Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, è sulle autostrade – dove viaggeranno migliaia di automobili – che la verde al self service tocca 1,955 euro al litro e sfonda il muro di 2,2 euro al litro al servito; il gasolio al self service ha raggiunto 1,9 euro al litro e 2,167 euro al litro se servito.
Sul fronte dei rincari dei trasporti a fornire una panoramica dettagliata ci ha pensato l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Dall’indagine – in cui sono state monitorate le principali tratte e analizzati i costi dei biglietti di treni, aerei e pullman per un viaggio nel weekend di Pasqua (dal 30 marzo al 1° aprile) rispetto al periodo 17-20 marzo – emerge che a fronte di un incremento medio dell’81% dei biglietti aerei, la tratta Roma-Cagliari segna il +118%. Per volare da Milano a Palermo, invece, si spende un 106% in più. Per quanto riguarda le tratte internazionali, l’aumento medio risulta pari al +35%.
Secondo Federconsumatori, non sono da meno gli aumenti per chi decide di viaggiare in treno (in alta velocità): per un adulto, in seconda classe e con la tariffa economica (che permette il cambio, ma non il rimborso), l’aumento medio rispetto a due settimane prima è del +20%. Risultano notevolmente più elevati i rincari sulle tratte con partenza da Milano verso Bologna (+34%), Firenze (+22%) e Napoli (+21%), nonché da Roma verso Napoli (+27%).
C’è poi il salasso da registrare per i prezzi dei biglietti aerei per gli scali pugliesi a seguito della frana tra Ariano Irpino e Montecalvo, in provincia di Avellino, che ha provocato lo stop alla circolazione dei treni tra Foggia e Benevento cancellando numerosi collegamenti ferroviari per la Puglia. Le associazioni locali hanno rilevato che per un viaggio in treno da Bari a Milano per il prossimo 2 aprile si dovranno sborsare 305 euro, una cifra triplicata rispetto a quanto rilevato nei mesi scorsi, a fronte di un prezzo di un biglietto aereo sulla stessa tratta con Ita Airways che oscilla tra i 158,97 euro e i 312 euro. Trenitalia ha tenuto a precisare che la tariffa è quella della classe Executive delle Frecce, il servizio top di gamma dell’alta velocità, l’unica attualmente disponibile, visto che i posti sulle altre classi sono esauriti. Insomma non ci sarebbe alcun aumento dei prezzi legato al periodo della Pasqua.
Resta il fatto che rientrare al Nord dopo le festività si trasforma in un enorme dispendio economico che non tutti i fuorisede si potranno permettere. Anche perché una forte differenza di prezzo Federconsumatori la registra anche sui pullman, tipologia di viaggio più economica e, quindi, maggiormente gettonata. L’aumento medio – si legge nel report – è pari al +55%, con picchi sulle tratte Bologna – Napoli (+75%), Roma – Lecce (+72%) e Roma – Napoli (+60%).
Redazione Il Fatto Quotidiano
di Patrizia De Rubertis