Il racconto di suor Giusi, nome di fantasia. Ha 12 anni quando entra in convento tra privazioni e castighi. Nel 1998 il primo stupro in Congo: “Oggi è parroco in Belgio”. Poi gli altri abusi, l’ultimo da un rettore di un’università cattolica. “Mi dissero: sappiamo, sappiamo”
La madre lo temeva, che quella figlia buona e carina sarebbe stata assaltata da qualche prete. Ma per una famiglia della provincia italiana, entrambi i genitori costretti a lavorare lontani da casa, entrare in convento era una soluzione ragionevole. Solo dopo decenni di angherie e abusi suor Giusi — il nome è di fantasia — è riuscita a ribellarsi.
di Iacopo Scaramuzzi
Redazione Repubblica >