Tra Spid e Cie, difficile raggiungere l’obiettivo d 42,5 milioni di cittadini al 2025. Nella prima metà dell’anno nuovo dovrebbe arrivare il portafoglio
Numeri ancora in crescita, ma in rallentamento, e un futuro che presto potrebbe vedere una svolta nell’aria da tempo e ora giunta con buona probabilità a maturazione. Parliamo di Spid e più in generale delle identità digitali dei cittadini italiani.
Significa fare riferimento, appuntao, a Spid e alla Cie, la carta d’identità elettronica. Recenti numeri presentati dal Politecnico di Milano e riportati dal Sole24Ore dicono che i due principali sistemi di identità digitale sono stati attivati rispettivamente da 36,4 (pari al 73% della popolazione maggiorenne) e 39,3 milioni di cittadini. In rallentamento il tasso di crescita nell’anno che si avvia a conclusione, con il numero di attivazioni Spid capaci di migliorare del 9% sul 2022, quando l’anno prima l’aumento era stato dl 23%. Numeri che fanno concludere che sia anche difficile immaginare di arrivare ai 42,5 milioni di target fissato al 2025.
L’avvicendamento di Spid
D’altra parte, oggi ci sono 12 operatori che si occupano di Spid ma è anche da chiedersi che interesse abbiano – ora come ora – a spingere su un progetto che è stato già archiviato nei disegni del governo.
Un anno fa, di questi tempi, il sottosegretario Alessio Butti sembrava intenzionato a pensionare direttamente Spid in favore della Cie, poi la sua posizione si è ammorbidita e ha delineato l’idea di sistematizzare l’attuale molteplicità di identità digitali disponibili, unificandole appunto nel Wallet ma senza procedere a una chiusura improvvisa di Spid. Infatti in estate è arrivata una proroga di due anni della convenzione tra Governo e fornitori di questo sistema di identità digitale.
Già in agosto si pensava che It Wallet potesse esser delineato all’inetrno di un decreto, ora – ha scritto il Corsera – si parla di avviare il progetto (che si appoggerà sull’esistente App Io) in modo da avere un primo prototipo disponibile nella prima metà del 2024. Il tutto, per altro, iscrivendosi nelle sperimentazioni di livello europeo per arrivare a costruire un portafoglio di identità digitali comunitarie. L’obiettivo su cui Butti si è già speso pubblicamente è di essere primi in Europa con il Wallet: significa anticipare il lancio del portafoglio europeo, previsto per il 2026
Cosa ci sarà in It Wallet
Il portafoglio sarà integrato nell’app pubblica IO. Entrati in IO – con Spid o Cie (Carta d’identità elettronica) come facciamo già ora – ci troveremo elementi aggiuntivi associati alla nostra identità di cittadino o utente di servizi. Già da una prima fase la tessera sanitaria (utile in farmacia ad esempio) e la carta della disabilità. In un secondo momento ci entreranno la patente e carte o documenti di aziende private con cui abbiamo rapporti
Red Repubblica.it