Commercio e turismo, sciopero a tre giorni dal Natale

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Sciopero 22 dicembre mette a rischio lo shopping per i regali e la spesa di Natale - Fotot Ansa

Questo sarà il terzo Natale con il contratto scaduto per milioni di lavoratori dei servizi in attesa del rinnovo da oltre tre anni. La protesta in tutte le città per il rinnovo del contratto

Nella giornata di venerdì 22 dicembre è previsto uno sciopero che coinvolge tutto il settore terziario. Questo è infatti il terzo Natale con il contratto scaduto per milioni di lavoratori. In attesa del rinnovo ci sono i settori della distribuzione, degli alberghi, dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e agenzie termali. In totale sono oltre 5 milioni le persone chiamate alla mobilitazione dai sindacati ed è prevista un’alta adesione. Federdistribuzione garantisce che “i negozi saranno aperti” e che c’è grande impegno nel ridurre al minimo i disagi per i clienti che fanno shopping di regali a pochi giorni dal Natale.

Sciopero 22 dicembre

Lo sciopero di oggi, venerdì 22 dicembre, è stato definito “legittimo e sacrosanto” dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Scrive su X (ex Twitter) che “quando il filo del dialogo si interrompe è giusto mettere in campo tutti gli strumenti di mobilitazione”. Dopo le critiche sugli scioperi dei trasporti e dei medici, anche lo sciopero del commercio e del turismo a ridosso del Natale ha generato molte voci contrarie.

Critica Federdistribuzione, che si fa portavoce delle imprese della distribuzione alimentare e non alimentare e che ha assicurato negozi aperti e disagi minimi per i clienti. Secondo l’associazione infatti lo sciopero non aiuta nella fase di trattative e si attendono invece confronti su diversi temi.

Chi si ferma? Rischio per i regali di Natale

Per chi si è ridotto all’ultimo nello shopping dei regali di Natale, lo sciopero di oggi potrebbe rappresentare un problema. A pochi giorni dalle festività natalizie, lo sciopero chiamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs potrebbe arrivare a smuovere milioni di lavoratori.

Sono infatti oltre 5 milioni gli operatori dei settori coinvolti, ovvero gran parte del settore terziario. Potrebbero fermarsi in molti nella distribuzione moderna organizzata, nella distribuzione cooperativa, i lavoratori del settore alberghiero e dei pubblici esercizi, quelli della ristorazione collettiva e commerciale, gli operatori e le operatrici delle agenzie di viaggio e le aziende termali.

Rinnovo del contratto dopo 3 anni

Per i lavoratori del settore terziario sono passati già tre anni dal rinnovo del contratto. Confcommercio e Confesercenti avevano manifestato, prima dello sciopero, disponibilità al confronto senza condizioni. Difficile però la trattativa sulla parte normativa dei contratti, come la stagionalità e la flessibilità degli orari, ma distanze meno incolmabili ci sono da un punto di vista del salario. Ci si aspetta di riprendere la trattativa nelle prime settimane di gennaio e di arrivare rapidamente alla firma per il bene di oltre 5 milioni di lavoratori.

Nel frattempo però lo sciopero va avanti e nella mattinata è prevista una manifestazione a Roma, con la partecipazione del segretario generale della Uil, Pierluigi Bombardieri. Mentre a Milano, al corteo da Piazza castello a Piazza Sempione, parteciperanno il segretario della Cgil Maurizio Landini e la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola. Scendendo in piazza i sindacati anche a Napoli, a Cagliari e a Palermo.

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