Lunedì mattina il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio che indica quali misure economiche saranno introdotte nel 2024, cioè come varierà la spesa pubblica. Sembra un provvedimento molto tecnico, ma non lo è. Anzi, è forse uno dei più politici e importanti, perché è in questo momento che emergono quali sono le priorità economiche del governo in carica, che con questo passaggio sancisce le sue linee guida su come vorrebbe spendere i soldi nel prossimo anno. Nei prossimi giorni inizierà l’esame parlamentare del disegno di legge, ma è molto probabile che nelle sue parti fondamentali rimarrà più o meno invariato fino alla sua approvazione definitiva, che dovrà essere entro la fine dell’anno.
Il governo di Giorgia Meloni ha confermato e in alcuni casi ampliato alcune delle misure già introdotte lo scorso anno, e ha previsto nuove agevolazioni. Nelle intenzioni del governo le misure sono rivolte ai lavoratori, alle famiglie e ai pensionati, soprattutto per le fasce meno abbienti della popolazione. In tutto le misure costeranno 24 miliardi di euro, qui abbiamo riassunto le principali in 15 brevi punti.
1. L’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, passerà da quattro a tre aliquote: il reddito fino a 28mila euro sarà tassato al 23%, mentre finora la soglia era fissata a 15mila euro. In pratica è stato cancellato il cosiddetto scaglione al 25% per i redditi tra 15mila e 28mila euro. La riforma dell’IRPEF per il 2024 costerà circa 4,1 miliardi di euro. Questa novità è stata approvata in un nuovo decreto legislativo della riforma fiscale, quindi che interviene sulle tasse.
2. Un’altra misura che riguarda le tasse consiste nella riduzione del cuneo fiscale, ossia la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quello che il lavoratore percepisce come stipendio netto. La riduzione del cuneo fiscale è una riduzione temporanea dei contributi a carico dei lavoratori per i redditi medi e bassi, che ridurrà così il costo del lavoro e farà aumentare gli stipendi netti: la riduzione sarà del 7% per i redditi fino a 25 mila euro, del 6% per i redditi fino a 35 mila euro. Secondo le stime del governo, la legge si tradurrà in 100 euro in più al mese in busta paga per 14 milioni di lavoratori. Non sono previsti benefici per le persone che guadagnano più di 50mila euro all’anno.
3. Sempre in merito al lavoro, il governo ha introdotto una deduzione al 120% per le assunzioni a tempo indeterminato, al 130% per chi assume donne con figli, lavoratori con meno di 30 anni, percettori del reddito di cittadinanza e persone con disabilità. In questa misura sono state accorpate le agevolazioni per le assunzioni di donne e giovani già in vigore. «Più assumi, meno paghi», ha sintetizzato Meloni.
4. Sono stati stanziati 3 miliardi di euro per la sanità e in particolare per ridurre i tempi di attesa delle visite e degli esami. Saranno rinnovati i contratti della sanità con una detassazione degli straordinari e dei premi di risultato legati alla riduzione dei tempi di attesa.
5. Nelle intenzioni del governo le donne con più di due figli non pagheranno i contributi a carico delle lavoratrici, quota che invece pagherà lo Stato: la detassazione vale fino ai 10 anni del secondo figlio e fino ai 18 anni nel caso del terzo figlio.
6. Saranno garantiti contributi economici anche per le rette degli asili nido. Per il secondo figlio, ha detto Meloni, l’asilo nido sarà gratis.
7. Al congedo parentale già previsto, sia per le donne che per gli uomini, si aggiunge un ulteriore mese utilizzabile fino a 6 anni di vita del bambino retribuito al 60%. Oggi il congedo parentale facoltativo è un diritto di entrambi i genitori, non solo della donna: è «un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali», come spiega il sito dell’INPS. Restano confermati gli altri mesi con indennità al 30% e l’indennità all’80% prevista dalla legge di bilancio del 2023 per un mese di congedo parentale entro il sesto anno.
8. Non è stato confermato il taglio sull’IVA per i prodotti della prima infanzia perché gli aumenti dei prezzi avevano reso inefficace la detassazione introdotta dal governo lo scorso anno.
9. Il canone RAI pagato in bolletta passerà da 20 a 15 euro al mese, quindi in totale da 90 a 70 euro all’anno.
10. Cambiano anche le regole dei fringe benefit, cioè i beni che le aziende possono concedere ai dipendenti (auto, telefono, computer, eccetera). Saranno detassati fino a 2.000 euro per tutti i lavoratori con figli, mentre chi non ne ha potrà beneficiare di una detassazione fino a 1.000 euro.
11. Il governo ha definito prioritario il rinnovo del contratto delle forze dell’ordine. Meloni ha detto di voler intervenire perché non è accettabile che un poliziotto guadagni poco meno di 6 euro all’ora per le ore straordinarie. Saranno rinnovati anche i contratti della pubblica amministrazione e assunti medici e infermieri spendendo 2,5 miliardi di euro.
12. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che sarà molto più restrittivo l’accesso al pensionamento anticipato. Non ci sarà più né l’APE sociale (l’anticipo pensionistico per disoccupati e per chi fa lavori usuranti o assiste persone in difficoltà) né quota 103 nelle forme previste l’anno scorso. La quota 103 consentiva di andare in pensione a chi ha 62 anni e ha maturato 41 anni di servizio, mentre quota 104 darebbe questa possibilità a chi ha 63 anni e 41 di contributi. «Ma non è quota 104 piena perché ci sono incentivi a rimanere a lavoro», ha detto Giorgetti.
13. Ci sarà un nuovo intervento sulle rivalutazioni delle pensioni, cioè il meccanismo per cui le pensioni vengono adeguate all’inflazione. A differenza degli stipendi, le pensioni vengono rivalutate in automatico rispetto all’inflazione, con un ritardo di un anno. Le pensioni fino a quattro volte la soglia minima, cioè quelle fino a poco più di 2.100 euro, avranno una rivalutazione del 100%, le pensioni tra 4 e 5 volte la soglia minima una rivalutazione al 90% e così via. In totale la rivalutazione delle pensioni vale 14 miliardi di euro.
14. Nella legge di bilancio è stata compresa un’agevolazione fiscale per le aziende che tornano in Italia dall’estero. Le aziende che decidono di tornare in italia pagheranno il 50% in meno di tasse.
15. Autonomi e professionisti potranno scegliere di pagare l’anticipo dell’IRPEF a novembre, un obbligo fiscale da sempre molto contestato. I lavoratori con un volume di affari fino a 170mila euro potranno pagare in un’unica soluzione entro gennaio 2024 oppure scegliere un versamento in cinque rate.
Redazione il Post