E’ una clausola presente in tutte le polizze quella del “caso fortuito”. Sul tavolo un danno da 50 milioni di euro
È un discorso che può sembrare cinico ma di fronte a un grave incidente come questo oltre alla procura, che dovrà stabilire perché il bus della compagnia “La Linea” è precipitato martedì sera dal cavalcavia di via della Libertà di Mestre, si stanno muovendo i periti delle assicurazioni.
Ci sono le famiglie dei 21 morti (c’è anche una bambina) e dei 15 feriti che potrebbero vedersi non riconoscere nemmeno un euro. C’è una clausola, presente in tutte le polizze, che le assicurazioni potrebbero usare per essere esonerate dall’indennizzo. Si tratta della clausola del “caso fortuito”.
È il Corriere della Sera che spiega perché potremmo trovarci di fronte a questo paradosso. E tutto ruota, purtroppo, sulla morte dell’autista dell’autobus, Alberto Rizzotto. Se sarà confermato il malore per il conducente 40enne allora si configurerebbe il “caso fortuito”. L’articolo 2051 del codice civile dice che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. Sempre il codice civile, stavolta l’articolo 1681, prende in considerazione i trasporti e recita: “Il vettore risponde dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il viaggio (…) se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno. Quindi la ditta trasporti, se ha seguito tutte le norme di legge sulla sicurezza, è esentato dai risarcimenti.
Incidente autobus è stato “caso fortuito”?
L’articolo 141 del codice delle assicurazioni, a proposito del risarcimento a terzi dice: “Salva l’ipotesi di sinistro cagionato da caso fortuito, il danno subito dal terzo trasportato è risarcito dall’impresa di assicurazione del veicolo”. Quindi è l’assicurazione a risarcire immediatamente i danneggiati (o loro congiunti in caso di morte). Ma è quella parte in cui si parla del “caso fortuito” ad aprire la diatriba. L’articolo 141 del codice delle assicurazioni è una norma che tutela i danneggiati perché consente di agire nei confronti dell’assicuratore del vettore e di ottenere il risarcimento del danno a prescindere dall’accertamento della responsabilità dei conducenti dei veicoli coinvolti. Ma esclude la sola ipotesi di sinistro causato da caso fortuito.
Che cos’è un caso fortuito e il dubbio sul malore
E a questo punto va stabilito che cosa è un caso fortuito. Caso fortuito è un evento imprevedibile ed eccezionale che si inserisce d’improvviso nell’azione del soggetto. E quindi il malore dell’autista potrebbe essere così considerato. Ecco perché i risultati dell’autopsia effettuata su Alberto Rizzotto potrebbero essere fondamentali per capire quello che accadrà.
Sul tavolo un risarcimento da 50 milioni di euro per i morti
L’esito delle indagini e soprattutto l’autopsia potrebbe diventare campo di battaglia legale quindi. D’altronde per l’assicurazione c’è una posta di palio da decine di milioni di euro. “Abbiamo un massimale da 50 milioni di euro”, aveva affermato l’amministratore delegato de La Linea Spa, Massimo Fiorese, nelle interviste rilasciate poco dopo l’incidente. C’è da dire che il caso è talmente grave e mediaticamente seguito che per l’assicurazione coinvolta, rifiutare il pagamento, potrebbe diventare un boomerang dal punto di vista della credibilità. E nel campo delle assicurazioni la credibilità e l’affidabilità sono tutto.
Dove è avvenuto e chi sono le vittime dell’incidente di Mestre
L’incidente del bus di Mestre è avvenuto su un cavalcavia di via della Libertà che conduce da Mestre a Marghera e all’autostrada A57. Il pullman, dopo aver travolto il guardrail, è precipitato per circa 9 metri e si è capovolto vicino ai binari della stazione di Venezia Mestre. Sono 21 le vittime tutte identificate (oltre ai 15 feriti alcuni in gravi condizioni). Tante vite spezzate tra cui la bambina Charlotte Frommherz, tedesca, di un anno e cinque mesi, e Daria Lomakina, una bambina ucraina di 10 anni. E ancora, Antonela Perkovic, 25enne croata in viaggio di nozze con il marito Marko Bakovic, rimasto ferito. La neo sposa, morta tra le lamiere del pullman, era incinta di due mesi. Qui trovi tutti i dettagli sulle vittime dell’incidente.
Cosa è successo e che tipo di bus è caduto a Mestre
Un pullman elettrico della società La Linea, modello E-12 del colosso cinese Yutong, ha sfondato il guardrail di un cavalcavia di via dell’Elettricità, a Mestre, ed è precipitato per circa 9 metri vicino ai binari della stazione di Venezia Mestre. Il pullman trasportava turisti stranieri (molti ucraini) che stavano tornando al camping Hu di Marghera dopo una visita a Venezia. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. La Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo contro ignoti. Tra le ipotesi al vaglio ci sono un malore dell’autista, una manovra azzardata, un guasto al mezzo. Il guardrail che costeggiava il cavalcavia è stato messo sotto esame per verificare se fosse a norma e se avesse dei buchi o dei varchi di servizio che potrebbero aver favorito la caduta del bus.
Redazione Tgcom24.Mediaset