Bussi la nostra signora dell’Ora. Prima ad abbattere il muro dei 50

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Vittoria ritorna regina ad Aguascalientes: “Non ci credo”. Completati 201 giri in 50,267 km: spazzato via il 49,254 della Van Dijk

Dal Messico, quando in Italia sono passate le dieci della sera, arriva la voce commossa e orgogliosa di Vittoria Bussi: “Non ci credo, ancora non ci credo”. C’è sempre un po’ di umana fatica nel realizzare, quando hai appena compiuto un’impresa da ricordare: la 36enne romana non solo si è ripresa il record dell’Ora, ma è diventata la prima donna ad abbattere il muro dei 50 km. Per la precisione: 50,267, 201 giri completati al velodromo di Aguascalientes (più un pezzetto del 202°), a quasi 2.000 metri di quota, come comunicato in diretta dal suo allenatore Luca Riceputi. Il tecnico romagnolo aveva seguito sul posto la prima fase della preparazione, poi è rientrato e ha continuato a occuparsi a distanza di questo primato . Pure tra gli uomini, e sempre in Messico, fu un italiano a superare il muro dei 50: Francesco Moser, nel gennaio 1984. Mentre per trovare l’unica altra italiana primatista dell’ora bisogna tornare indietro fino agli anni 70: Maria Cressari, il 25 novembre 1972 a Città del Messico, arrivò a 41,471 e tenne il record per quasi sei anni.

DOPPIO

In un venerdì sera di metà ottobre l’Italia ha scoperto così di avere due primatisti dell’ora: poco più di un anno fa infatti, l’8 ottobre 2022 a Grenchen (Svizzera), era stato Filippo Ganna ad impadronirsi del limite maschile, arrivando fino a 56,792. Vittoria Bussi, romana dell’Eur trasferitasi a Torino per amore e con un dottorato in matematica preso ad Oxford, era già stata primatista dell’Ora: il 13 settembre 2018, sempre ad Aguascalientes, era arrivata a 48,007. Fino a ieri, il primato – dal 23 maggio 2022 – apparteneva invece all’olandese Ellen Van Dijk (corre per Lidl-Trek), che a Grenchen si era spinta fino a 49,254. Vittoria Bussi — in carriera anche vice-campionessa italiana a cronometro, nel 2018 alle spalle di Elena Cecchini — l’ha spazzata via, sopravanzandola di più di un chilometro. E dire che gli imprevisti non erano mancati: l’appuntamento con il tentativo del primato era previsto in realtà per l’11 ottobre, ma a causa del maltempo e delle condizioni atmosferiche non ideali si era deciso per il rinvio.

IDEA

Per sfondare quella barriera, Vittoria aveva creato il progetto “Road2Record” che lei stessa ha definito “sperimentale, visionario, indipendente, autosostenuto”. Ha utilizzato infatti anche il crowfunding per autofinanziarsi: il tentativo ha avuto un costo complessivo vicino ai 50.000 euro. Aveva scritto: “L’opportunità che mi dai con la donazione ispirerà i giovani ciclisti a realizzare i loro sogni. Una opportunità per credere in se stessi e nelle persone che scelgono la propria strada dopo momenti difficili”. Nonostante il primato si sia concretizzato nella tarda serata italiana, in tanti si sono già complimentati con Vittoria. “Storia! Complimenti!”, ha scritto su X Alessandro De Marchi. L’analisi della prestazione dice che la romana ha concluso forte, raggiungendo nel finale il picco di velocità: 53 all’ora. Chapeau, Vittoria, ce l’hai fatta.

Redazione Gazzetta
di Ciro Scognamiglio

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