La manifestazione partirà sabato da piazza Castello e concluderà il calendario nazionale. Inclusione, musica, sostenibilità, linguaggio dei segni e una dedica speciale a Michela Murgia.
di Barbara Apicella
Monza si prepara al Brianza Pride 2023 che sarà dedicato alla scrittrice da poco scomparsa Michela Murgia. Tutto è pronto per la grande festa della comunità arcobaleno che sabato colorerà le vie del centro storico. Per la prima volta la manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Comune di Monza e vedrà intervenire sul palco l’assessora alla partecipazione e alle pari opportunità Andreina Fumagalli, da sempre vicina e sensibile alle tematiche della comunità Lgbtqiap+.
Secondo le previsioni l’evento – giunto quest’anno alla quinta edizione e che per la prima volta si svolgerà a settembre e non a giugno – richiamerà a Monza 5mila persone. Sarà l’evento che concluderà l’Onda Pride Nazionale in concomitanza che l’Euro Pride che si terrà a Malta. Il ritrovo alle 15.30 in piazza Castello, poi al via il corteo che sfilerà lungo le vie del centro storico (“bandite le bandiere dei partiti”, precisano gli organizzatori) per poi concludersi ai Boschetti Reali.
Lì, nella grande area verde a pochi passi dal Parco e dalla Villa Reale, verrà allestito un vero e proprio villaggio dell’inclusione con due palchi, stand delle associazioni, dj set, attività e food truck con aziende della ristorazione del territorio.
Una grande festa che proseguirà fino a mezzanotte anche con l’intervento di volti noti del mondo della televisione e dello spettacolo (tra gli altri saliranno sul palco l’attrice Debora Villa, il cantante di X Factor Alo, quello di Amici Jack Scarlett e il gruppo brianzolo Killi Billi).
Inoltre tutti gli interventi verranno tradotti nella lingua dei segni, e grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale verranno generati Qrcode speciali per la lettura degli interventi e la traduzione in tutte le lingue.
Dal palco parleranno anche diversi esponenti della comunità arcobaleno brianzola: Renato Pomari (il 70enne vittima in stazione di un’aggressione omofoba); Silvia, la mamma di una ragazzina transgender di 14 anni; Joshua, figlio proveniente da una famiglia omogenitoriale.
Il corteo sarà all’insegna del green e del rispetto dell’ambiente: lungo la sfilata ci sarà un team di volontari che raccoglieranno i rifiuti; inoltre niente grandi carri ma spazio alle biciclette e ai risciò.
Una grande macchina organizzativa quella che c’è dietro al Brianza Pride, che ha visto scendere in campo Brianza Oltre l’Arcobaleno (BOA) e la neonata Collettiva Queer Brianza sostenuti da altre associazioni. Come spiega Sofia Valota, referente della Collettiva Queer Brianza, sarà “una manifestazione anche per esprimere la propria rabbia, legittima, delle persone che fanno parte della comunità arcobaleno e che subiscono discriminazioni anche sul territorio di Monza e Brianza. Soprattutto in questo periodo storico e da quando c’è questo governo”.
“Brianza Pride si riappropria del valore della famiglia – commenta Oscar Innaurato, vicepresidente di Boa – proteggendo i componenti più piccoli e indifesi della propria comunità. Le nostre bambine e i nostri bambini sono stati privati del loro diritto fondamentale di essere figli di due genitori che li hanno desiderati e amati ancor prima che venissero al mondo. Alla vigilia del ritorno sui banchi di scuola in Brianza sono numerose le famiglie arcobaleno che vedranno solo un genitore essere iscritto al registro, e l’altro identificato come baby sitter”.
Sempre in tema di numeri, sono state 125 le persone che nel corso dell’ultimo anno si sono rivolte agli sportelli di Brianza Oltre l’Arcobaleno presenti sul territorio per chiedere aiuto e ascolto.
“Si tratta soprattutto di giovanissimi, molti under 16, alcuni anche vittime di episodi di bullismo a scuola – conclude Oscar Innaurato –. Purtroppo ci sono ancora episodi di violenze domestiche”.