All’età di ottant’anni ha deciso di fare ricorso al Tar di Brescia contro il comune di Treviglio e ha vinto. Ora l’anziano potrà tornare a fare visita alla moglie defunta al cimitero del paese sulla sua bicicletta, come faceva ogni giorno prima di maggio, quando il comune aveva introdotto delle modifiche ai regolamenti di ingresso al camposanto. In particolare, le nuove indicazioni proibivano del tutto l’entrata di velocipedi.
Il permesso
La notizia è riportata dal Corriere Bergamo, che ricorda come, fino a maggio, per entrare in bici al cimitero, era necessario avere un permesso, rilasciato solo sulla base dell’accertamento di una forte necessità e con tanto di parere del medico di base. L’80enne, che fa fatica a deambulare, ma che con la bici se la cava maglio, si era avvalso di quel permesso. Poi il cambio di direzione dell’amministrazione e la sospensione dei permessi. Al posto delle bici, è stata quindi messa a disposizione una caddy-car, simile a quelle che vengono usate sui campi da golf. I problemi però sono stati subito evidenti, dato che, essendo una, nei giorni festivi e nelle ricorrenze bisogna fare la coda per salirci. Inoltre, il tempo a disposizione per restare con il proprio caro risulta limitato.
Per Leonardo, ma anche per tutti
La situazione, ha spinto l’ottantenne, assistito dall’avvocato Andrea Leone D’Agata, a presentare un ricorso al Tar di Brescia che il 12 luglio è arrivato in aula con l’udienza in cui le parti hanno argomentato le loro posizioni. Per questo il Tar ha impegnato il Comune a rilasciare un nuovo permesso, analogo a quello vecchio, solo a Leonardo. Leonardo ha quindi vinto per sé, ma il suo successo crea un precedente che apre il rischio di nuovi ricorsi. Così nel Consiglio comunale, convocato per martedì 26, all’ordine del giorno compare una variazione del regolamento cimiteriale.
Redazione Prima Bergamo