Sempre più cara l’auto a rate, i tassi superano il 12%

Federcarrozzieri, 'italiani rinunciano a cambiare macchina'

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La strategia della Bce per contenere l’inflazione aumentando a raffica i tassi di interesse sta determinando pesanti effetti non solo sui mutui che oggi, secondo le rilevazioni Codacons, costano fino a 5mila euro all’anno in più rispetto al 2021, ma anche sulle rate dei piccoli prestiti, che risultano sempre più pesanti.

E’ il caso, ad esempio, dei finanziamenti per l’acquisto delle autovetture, strumento da sempre utilizzato dagli italiani che vogliono cambiare la macchina ma non hanno liquidità sufficiente per affrontare la spesa.

Uno studio di Federcarrozzieri attesta ad esempio come “per un prestito da 10.000 euro della durata di 90 mesi la rata mensile passa dai 139,22 euro di dicembre 2021 agli attuali 147,75 euro, con un aggravio di spesa pari a +767,7 euro. Ma il tasso di interesse globale può raggiungere anche il 12,27%, con la conseguenza che chi chiede un prestito da 10mila euro da rimborsare in 5 anni, si ritrova a pagare 3.229 euro tra interessi e spese varie”.

In crescita anche i costi dei finanziamenti proposti dalle case automobilistiche: “le attuali promozioni pubblicizzate sui siti dei vari marchi di auto, prevedono un Taeg medio compreso tra il 7,5% e il 9% applicato a chi decide di acquistare una vettura a rate, contro un tasso medio del 4%/5,5% di due anni fa” – spiega Federcarrozzieri. La conseguenza è che le condizioni sempre peggiori di prestiti e finanziamenti spingono molte famiglie a rinunciare a cambiare l’auto, con un progressivo invecchiamento del parco circolante. “Per questo ribadiamo la necessità che ad operare sulle autovetture siano solo carrozzerie qualificate in grado di eseguire lavori a regola d’arte che possano garantire la sicurezza delle auto e delle persone che le utilizzano” – afferma il presidente Davide Galli. Sul fronte dei mutui il Codacons ha svolto delle simulazioni che rivelano come “per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro della durata di 30 anni, la rata mensile passa da 442 euro di settembre 2021 ai 724 euro odierni, con un maggior esborso annuo di 3.384 euro.

Per la stessa tipologia di mutuo, ma a tasso fisso, chi accende oggi un finanziamento spende in media 2.064 euro in più rispetto a due anni fa. I più colpiti dai rincari dei tassi sono quelli che hanno scelto un finanziamento di importo più elevato (200mila) per una durata più bassa (20 anni): per tale tipologia di mutuo, accendendolo oggi si spendono +3.204 euro per il fisso rispetto ai tassi in vigore nel 2021, mentre per chi ha scelto il variabile la stangata sfonda quota 5mila euro annui, con la rata mensile più cara addirittura di 421 euro”. Ma le brutte notizie sul fronte dei mutui non sono finite, avverte il Codacons: “la Bce ha già annunciato che nel corso della prossima riunione del 27 luglio sarà deciso un nuovo rialzo dei tassi, che farà aumentare ulteriormente la spesa degli italiani per i mutui. In caso di un incremento dei tassi dello 0,25%, l’impatto sulle tipologie di mutuo a tasso variabile più richieste in Italia sarà compreso tra i +15 e i +25 euro a rata, se l’aumento sarà invece dello 0,50%, la spesa aggiuntiva sarà tra i tra i +30 e i +40 euro al mese”, conclude l’associazione.

 

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