Del tutto autonoma
Le indagini dei militari hanno portato al pedinamento della donna, che con estrema facilità usava il cellulare in tutta autonomia, poteva firmare atti e documenti e si muoveva nella routine quotidiana. Verificata la situazione e la finta invalidità hanno portato avanti l’iter della giustizia, culminato con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. La finta invalida, in tre lustri avrebbe percepito circa 208 mila euro di pensione dall’Inps circa 208 mila euro.
Medici complici
Si sospetta la complicità di due medici, ora indagati, che avrebbero certificato la sua finta invalidità e che dovranno rispondere di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, nonché di falso materiale commesso da pubblici ufficiali in atto pubblico, in concorso.