Col telefonino si diventa sordi: in Appello condannata l’Inail al risarcimento

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Torino Clamorosa sentenza di mercoledì 2 novembre in Appello che condanna l’Inail a riconoscere una rendita professionale di invalidità da versare a un ex tecnico dell’Acciai Speciali Cogne, un uomo di 63 anni residente ad Aosta. I giudici hanno sentenziato che il neurinoma acustico da cui è affetto sia stato causato dall’uso prolungato del telefonino per motivi di lavoro.

I periti hanno scoperto che l’uomo per motivi di lavoro è stato oltre 10.000 ore al telefono, rimanendo tutti i giorni per almeno due ore e mezza con l’orecchio sinistro attaccato al cellulare. E proprio in quell’orecchio ha sviluppato un tumore benigno che lo ha reso sordo. Si tratta del secondo caso che si è concluso a favore d’un lavoratore colpito dalla stessa malattia: alcuni anni fa sempre la corte d’Appello di Torino aveva dato ragione a Roberto Romeo, ex dipendente di Telecom Italia riconoscendogli un risarcimento per la prolungata esposizione alle frequenze emesse dal telefonino.

Il sessantatreenne aveva utilizzato il cellulare sempre dall’orecchio sinistro, perché il destro era già lesionato a causa di un trauma pregresso.

Operato per il tumore ha riportato la totale sordità da quell’orecchio, problemi di equilibrio e anche un danno al nervo facciale con conseguente paresi da quel lato del viso oltre a uno stato di depressione.

 

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