“Il 90% delle persone respira già aria inquinata, perché dovremmo sacrificare la natura per il bene dello sviluppo?”
Questa è stata la risposta di Mohamed bin Salman, figlio dell’attuale re Salman, quando ha annunciato la creazione di THE LINE: città futuristica immersa completamente nel deserto. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Il principio alla base della costruzione è quello della sostenibilità.
Come saranno le città del futuro?
Secondo i dati Eurostat le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre ma sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.
Oggi metà dell’umanità, vale a dire 3,5 miliardi di persone, vive in città. Entro il 2030, quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane e il 95% dell’espansione in città avverrà nei Paesi in via di sviluppo. Le città dovranno necessariamente essere ripensate in un’ottica sostenibile e green.
Di seguito alcune sfide che dovranno essere affrontate nei prossimi anni dalle città del futuro:
· La città del futuro deve porre maggiore attenzione alla gestione dei rifiuti. I dati definitivi Eurostat evidenziano che nel 2016 nell’UE sono state prodotte 5 tonnellate di rifiuti per abitante. Il tasso di riciclo medio nell’UE è stato pari, rispettivamente, al 45% e per l’Italia invece è stato pari al 43,5%.
· Deve tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale
· Deve garantire abitazioni sicure e di qualità
- Deve prevedere sistemi di sharing o mobilità condivisa come auto, bici, scooter e monopattini
E’ recente la notizia che arriva dall’Arabia Saudita riguardo alla città del futuro per eccellenza.
Scopriamo cos’è The Line
Descritta come “il modello futuristico per eccellenza” The Line è un progetto urbano che la NEOM sta realizzando in Arabia Saudita. Il progetto si estende su una superficie di circa 26 mila chilometri quadrati con 170 chilometri di lunghezza per soli 200 metri di larghezza. Entro il 2030 vivranno nella città 9 milioni di residenti. La superficie sarà più estesa rispetto a quella di Israele e dovrebbe svilupparsi nella provincia di Tabuk, fuori dei confini del regno. di cui non adotterà neppure il sistema giuridico ma avrà un ordinamento legislativo autonomo.
The Line si basa sul concetto di iperprossimità: i servizi saranno sempre a cinque minuti a piedi, ma sarà previsto anche un treno ad alta velocità con un transito end-to-end di 20 minuti.
Abitazioni, luoghi pubblici, aree pedonali, scuole, luoghi di lavoro sono stratificati verticalmente, consentendo ai cittadini di muoversi senza sforzo e di spostarsi senza necessità di mezzi di trasporto.
The Line sarà una città fortemente vicina all’ambiente e gli edifici sono progettati per funzionare con energia rinnovabile al 100%. Inoltre circa il 95% con vaste aree verdi che saranno preservate.
L’esterno della città sarà rivestito da una vetrata a specchio, che le consentirà di fondersi con la natura, risultando quasi invisibile.
All’interno di The Line l’esperienza di vita sarà completamente affidata all’Intelligenza Artificiale. L’IA sarà utilizzata sia nel trasporto ma anche in tutta la città, dando vita a una Cognitive City (ogni cittadino diventa parte integrante del processo di decisione e di manutenzione delle aree pubbliche).
Neom, il progetto completo che prevede la costruzione di The Line, creerà 380mila posti di lavoro e il suo contributo al Pil è stimato a oltre 39 miliardi di euro entro il 2030.
Fattibilità del progetto: i pro e i contro
La struttura è già una sfida per gli urbanisti che la stanno progettando. Per esempio, devono rispettare la scadenza del 2030 imposta dal piano di trasformazione nazionale del principe. Come riferisce il Wall Street Journal, il progetto potrebbe richiedere 50 anni per essere completato.
Inoltre, considerando la superficie in vetro,si presenta il problema creato agli uccelli che migreranno e saranno ostacolati dalla sua enorme estensione orizzontale e verticale.
I territori selezionati come sede del progetto sono stati reputati morfologicamente idonei ma nessuno ha tenuto conto di chi già vi abitava. Si tratta dei membri di un’antica tribù di beduini e molti sono stati cacciati via con forza e senza risarcimenti, per lasciare spazio alle fondamenta.
Neom promette che la città sarà totalmente libera da auto, con un sistema di trasporti al 100% sostenibile, tuttavia l’Arabia Saudita vive letteralmente sui combustibili fossili, quindi dovrebbe reinventare la sua economia nazionale se altri paesi la limitassero. Il progetto viene accusato anche di greenwashing considerato solo un un tentativo di distogliere l’attenzione da problemi ben più gravi sul fronte della tutela dei diritti umani.
Dall’altra parte, invece, i sostenitori reputano necessario ripartire da una città verde e intelligente, alimentata dall’energia del vento, del sole e da impianti di desalinizzazione 100 per cento carbon-free. Si prevede essere la soluzione ideale per riportare la disponibilità dell’acqua entro standard accettabili.The Line affronterà le sfide che l’umanità deve affrontare oggi nella vita urbana e farà luce su modi di vivere alternativi.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/citta-del-futuro/