di Chiara Pasqui | Alberto Sordi, se non fosse scomparso nel 2003, in questo 2022 avrebbe compiuto 101 anni. “Ma che so’ 101 anni, Albé, per uno come te…” verrebbe da dire, facendo il verso al suo inimitabile accento romanesco.
Uno che ha rappresentato come nessuno, lo specchio dei vizi e delle virtù italiche, romane e trasteverine in una galleria infinita di caratteri e parodie. Il tutto, raccontato in tanti modi e con tanti strumenti narrativi (e umani), dall’ironia alla leggerezza, senza disdegnare la ferocia, strumenti con i quali Albertone ha colto i voli e le cadute del nostro paese, le speranze e le delusioni, le altezze e le miserie umane, con uno sguardo sempre arguto, originale e soprattutto attuale.
Alberto Sordi nacque nel quartiere Trastevere ma passò l’infanzia a Valmontone. In questo periodo l’attore romano si improvvisò burattinaio. Per farlo, utilizzava ragnatele appena filate e i calzoncini dei bambini per vestire le marionette. Aveva anche una comitiva fissa e aveva dato un soprannome a tutti i suoi amici: “C’era er capoccione, er caghetta, Peppino er sordo, Lilletto e lo sfasciacarozze”.
Alla vita e alla carriera di Alberto Sordi sono legati una marea di avvenimenti, aneddoti e curiosità che vale la pena almeno accennare. “Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa!” Disse una volta Sordi in un’intervista.
Eppure, l’attore romano qualche matrimonio sfiorato può vantarlo. Stava infatti per sposarsi con la nobile austriaca Uta Franzmeyer. Era stata addirittura scelta la data fatidica per il sì, ma Sordi, preso dal panico, mandò il suo amico Bettanini a riferire alla famiglia della donna che “Quest’anno non possiamo occuparci perché siamo molto occupati”.
E che rapporto aveva Alberto Sordi col denaro? E’ vero che era avaro? Nel corso del tempo fu spesso tacciato di essere tirchio. La smentita, però, è arrivata dallo stesso Sordi che regalò un terreno del valore di 10 miliardi di lire per la creazione del Centro per la Salute dell’anziano a Trigoria. Faceva beneficenza senza dirlo, come testimoniò anche il regista e attore Carlo Verdone in cui molti vedono un suo “figlioccio artistico prediletto”.
Nella ricorrenza del suo centunesimo anniversario, l’Italia gli dedica una moneta bimetallica poligonale da 5 euro – serie Grandi artisti, la stessa delle coniazioni per il grande Eduardo De Filippo e per Ennio Morricone – raffigurante un sorridente Sordi all’interno di un fotogramma di pellicola cinematografica e nel giro la scritta REPUBBLICA ITALIANA.
Il rovescio presenta, invece, una serie di elementi rappresentativi sempre del mondo cinematografico: cinepresa e pellicola, la scritta ALBERTO SORDI (nel giro), un ciak in procinto di “battere” l’ennesima scena di una carriera di successi come quella di Alberto Sordi.
A destra, la lettera R identificativa della Zecca di Roma; in basso, la firma dell’autrice Claudia Momoni. In alto, all’interno della composizione, la data 2022, anno di emissione della moneta e il valore 5 EURO. Realizzata in doppio metallo, l’esterno in bronzital, l’interno in cupronichel, ha finitura proof, diametro 27,5 millimetri, peso di 9,5 grammi ed è stata battuta in 10.000 esemplari confezionati in coincard.
I 5 euro per Alberto Sordi costano alla fonte 30 euro e sono già prenotabili nel sito di IPZS cliccando qui. La moneta per l’Albertone nazionale ha come data di emissione ufficiale il prossimo 20 luglio.