Cosenza, la truffa dei finti non udenti: la raccolta fondi è illegale

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COSENZA – Non c’è nessuna raccolta fondi, né tantomeno una iniziativa a sostegno delle persone non udenti. È una truffa che gira tutta l’Italia e che nelle ultime settimane è approdata anche a Cosenza.

di Valerio Panettieri

Sono stati intercettati in diversi punti della città e usano sempre lo stesso metodo. Il passante viene adescato utilizzando una lingua dei segni farlocca, giusto qualche gesto per far capire che si stanno raccogliendo fondi per qualcosa. E c’è anche un minimo da tenere presente: venti euro.

A chi se li trova davanti armato di buona fede viene mostrato un modulo, sopra non c’è scritto praticamente nulla se non la classica griglia di raccolta adesioni. Qualche simbolo stampato in alto e lo spazio per la firma. Nessun altro riferimento. Una volta consegnato il denaro, ovviamente contante, la truffa è chiusa. Arrivederci e grazie. E non è un caso isolato, perché storie del genere sono state intercettate in tutta Italia e sempre con lo stesso metodo.

L’ultima segnalazione in ordine di tempo arriva da Venezia. Lo scorso anno invece, tra giugno e settembre, praticamente in tutta Italia.  I finti “non udenti” sono stati avvistati ad Ancona, Roma, Milano, Torino, Terni. A volte con bottini estremamente consistenti, anche 15mila euro raccolti

Nel Cosentino sono stati avvistati su piazza XI settembre e a Rende. Spariti nel nulla dopo la raccolta. C’è anche chi dopo aver capito l’imbroglio ha contattato la Polizia che, a giudicare anche dai comunicati stampa della stessa Polizia di Stato presenti sul web da un anno a questa parte, conosce il problema. Qualche settimana fa sono stati visti proprio a Rende, solo che in quella occasione si sono trovati davanti una persona che la Lis, la lingua dei segni, la conosce bene. Il problema è che le segnalazioni si stanno moltiplicando, per questo abbiamo contattato l’Ente nazionale sordi.

L’Ens, per come spiega Carmine Filice che è presidente provinciale Ens di Cosenza, è «un’associazione di categoria storica presente sul territorio nazionale dal 1932. La mission dell’Ens è la promozione dell’integrazione delle persone sorde nella società, nonché la tutela dei loro interessi morali, civili, culturali ed economici». Il presidente non nasconde la sua «indignazione in merito a ciò che sta accadendo nell’ultimo periodo. Loschi individui si aggirano per le vie della città fingendosi sordi per estorcere denaro ai cittadini. L’Ens è completamente estraneo a tutto questo e ci sentiamo decisamente oltraggiati da questi accadimenti. Il nostro è un handicap invisibile che porta a serie limitazioni nella vita sociale e relazionale ed è davvero inaccettabile che ci siano persone così meschine da utilizzare l’handicap della sordità a scopo di lucro, danneggiando l’immagine della persona sorda che da anni lotta dignitosamente per integrarsi nella società, cercando di delineare la sua identità e i suoi diritti. Confidiamo nelle autorità affinché mettano fine, al più presto, a questo brutto episodio».

I cittadini sono avvisati.

 

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