Quarto Grado, dopo la pausa estiva, è tornata sulla scomparsa di Denise, parlando della possibilità che sia stata portata a Tunisi su una barca
Quarto Grado torna sulla scomparsa di Denise Pipitone
Piera Maggio, nei mesi scorsi, aveva pubblicamente chiesto alla redazione di Quarto Grado di non occuparsi più della scomparsa della figlia, Denise. La bimba fu portata via da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, all’età di quattro da anni. La donna, che in questi anni si è sempre battuta per arrivare alla verità, si era anche riservata il diritto di querelare il programma tv ed i suoi autori.
Nonostante la diffida, però, la trasmissione di Rete 4 ha deciso di aprire la nuova stagione riaccendendo i riflettori proprio sul caso di cronaca nera. La decisione era già stata anticipata a TelePiù dal conduttore Gianluigi Nuzzi. Tuttavia, il giornalista Mediaset, pur scusandosi con la signora Maggio, ha ribadito la posizione del programma sul caso di scomparsa.
“La notizia – ha ribadito – viene prima di tutto. Ciò vuol dire che non tacciamo su niente. Tuttavia, rispettiamo tutti e non abbiamo neppure la presunzione di risolvere i casi”.
Denise Pipitone e la pista del porto
Nel corso della puntata, si è riproposta la cosiddetta “pista del porto“, ossia una pista investigativa battuta subito dopo la scomparsa da Mazara del Vallo della piccola Denise Pipitone.
Gli inquirenti, infatti, non esclusero, sulla base di alcune testimonianze dell’epoca, che la bimba, lo stesso giorno in cui venne rapita, possa essere stata fatta salire su un “barchino”, un piccolo peschereccio partito dal porto di Mazara del Vallo alla volta della Tunisia. La presunta partenza, però, non sarebbe stata oggetto di accertamenti accurati.
L’ex pm della procura di Marsala Maria Angioni, che 17 anni fa seguì la prima fase della difficile indagine, ai microfoni di Gianluigi Nuzzi ha puntualizzato che poco dopo la scomparsa della bambina, due persone residenti nella cittadina trapanese si sarebbero imbarcate con la motonave D’Abundio per Tunisi. Con loro, ci sarebbe stata anche una ragazzina le cui iniziali sarebbero state S.S.. Di un’imbarcazione in partenza per Tunisi aveva anche riferito Battista Della Chiave, testimone sordomuto considerato non attendibile dagli investigatori.
L’attuale giudice di Sassari, che avrebbe effettuato degli accertamenti attraverso il codice fiscale, sulle sue pagine social, ha puntualizzato: “Le persone m’hanno dato alcuni spunti e ricordato delle cose che ormai avevo rimosso”. “Con quelle generalità – ha continuato – non esiste nessuna bambina”.