Rimini tutta tributa un complesso omaggio ad uno dei suoi cittadini più illustri: Federico Fellini. E lo fa con un museo diffuso che attraversa lo splendido centro storico della città romagnola, che ha dato i natali al regista e cinque volte premio Oscar.
La grandezza del cineasta è facile da rintracciare in tutti i suoi film. Ma è anche nella notorietà, come ricorda lo splendido cammeo di circa 11 minuti del film Il Tassinaro. Qui cui un altro gigante del nostro cinema, Alberto Sordi, racconta il Maestro in quella divertentissima corsa in taxi. Per questo Rimini ha fatto una scelta coraggiosa nel costruire un polo museale diffuso che è anche un contenitore culturale, che colloca la storia del cinema felliniano in un ampio progetto di riqualificazione del centro storico. Anche in chiave green.
Il museo Fellini a Rimini come tributo alla sua poetica
L’omaggio si sostanzia in un percorso tra i luoghi simbolo a Rimini. Da Castel Sismondo che ospita un’arena all’aperto e una vasca d’acqua vaporizzata con al centro un anello, chiaro rimando al circo tanto amato. Al cinema Fulgor, celebrato dallo stesso Fellini in Amarcord, passando per il Teatro Galli. Chiaro è che una rocca rinascimentale come quella dei Malatesta preveda anche gli spazi più classici per accogliere testimonianze di memorie tangibili della sua arte: documenti, oggetti di scena, costumi, ma anche video, audio.
L’intento è “proporre una lettura aperta, creativa, anche grazie alle tecnologie, di quello che Fellini ha rappresentato non solo per il cinema, ma per la storia del Novecento“- ha spiegato all’ANSA la curatrice del museo Anna Villari.
“Ci si rende conto soprattutto dall’estero di quanto Fellini sia stato importante per la cultura nazionale e internazionale del Novecento, dunque la città che ha avuto la fortuna di vederne i natali“- spiega l’altro curatore Marco Bertozzi -“ha fatto bene a creare un museo a lui dedicato“.
Dai curatori alla presentazione a Venezia Maestro
Il Comune di Rimini ha affidato a Studio Azzurro la direzione artistica del progetto multimediale, mentre all’architetto Orazio Carpenzano e allo Studio Tommaso Pallaria gli allestimenti.
Il museo è stato inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali e verrà presentato dal ministro Dario Franceschini il 31 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia. All’agenzia ANSA ha dichiarato come il sogno diventi finalmente realtà. E che il Mic “ha da subito riconosciuto questa nuova istituzione culturale come un grande Progetto nazionale finanziandola con oltre 13,5 milioni di euro a testimonianza dell’importanza e del valore che l’Italia ripone su questo nuovo museo che sarà un’eccellenza e un luogo attrattivo non solo per il territorio riminese ma per il Paese intero”.
La sfida era rispettare l’immaginifico sognante e onirico per eccellenza del nostro cinema e al tempo stesso incastonarlo nella città che Fellini ha tanto amato. Questo concede ai visitatori un duplice sguardo. Della società che ha raccolto le testimonianze e le fonti sul Maestro (amicizie, rapporti professionali, amori), e di quella che lo guarda oggi.