Falsa invalida per 15 anni. «Ha truffato l’Inps per 260mila euro»

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Avrebbe organizzato una messinscena, durata quindici anni, fingendosi invalida civile e impossibilitata a lavorare, lamentando varie patologie.

A parere dell’accusa, però, si trattava di malattie che erano «totalmente o parzialmente insussistenti», riporta il capo d’imputazione. Si avrà un quadro più chiaro della vicenda nel processo che inizierà il prossimo 21 maggio davanti al giudice Anna Poli. Ieri, la quarantasettenne è stata rinviata a giudizio dal gup Paola Vacca con l’accusa di truffa aggravata dal danno rilevante. In base ai conteggi degli investigatori, infatti, la donna si sarebbe garantita 125.000 euro legate alla pensione d’invalidità civile e all’indennità di accompagnamento e altri 135.000 per l’indennità relativa all’inabilità lavorativa dal 2005 al 2020.

Chi mette subito le mani avanti, però, sono Stefano Poli e Barbara Vesentini, i difensori della veronese, residente a Gazzo. I due legali raccomandano prudenza prima di tirare conclusioni affrettate. Solo il dibattimento davanti al giudice potrà chiarire, è la tesi dei difensori, la reale portata delle accuse, rivolte alla loro assistita.

Si annuncia, comunque, una battaglia di perizie.

 

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