Sono 15 le vittime che si sono fatte avanti per raccontare le terribili violenze subìte da un gruppo di suore di un convento in Germania quando erano bambini.

Le religiose li avrebbero venduti sistematicamente ai pedofili per soldi

di Mariangela Garofalo

Orrore a Speyer, Germania, dove sono venuti alla luce gravissimi episodi di pedofilia legati alla Chiesa.

I fatti risalgono agli anni 60/70, quando un gruppo di suore forniva bambini con dei problemi a politici e prelati. Come scrive il Messaggero, le violenze sono state rivelate in tribunale da uno dei ragazzi abusati, che ha raccontato di come una quarantina di “religiose” di un convento a Spyra, obbligava i poveri bambini affidati alle loro cure, a rapporti con pedofili in cambio di soldi.

Il testimone ha raccontato agli inquirenti di aver subìto più di 1000 violenze nel periodo in cui risiedeva nel collegio, un numero spaventoso, che da l’idea della portata della vicenda. Il ragazzino veniva trascinato nella casa di un prete una o due volte al mese dalle suore aguzzine, ma gli orrori non sono finiti. Dalle testimonianze emergono anche descrizioni dettagliate di orge con politici locali e prelati. Uno di questi era il vicario generale della diocesi dell’epoca, ora morto senza aver pagato per le atrocità commesse. Il vescovo attuale, monsignor Wiesemann, ha duramente condannato gli episodi e ha deciso di prendersi un anno sabbatico dopo lo choc subìto. “Anche io ho energie limitate per i pesi che devo portare”, ha affermato il monsignore. Le suore non solo “fornivano” i bambini ma avrebbero anche servito bevande a coloro che prendevano parte alle violenze.

Intanto una delle vittime, K. Haucke, che oggi ha 63 anni, ha chiesto un maxi risarcimento alla Chiesa e all’Ordine delle Suore del Divino Redentore per le violenze sofferte. Fino ad oggi si sono fatte avanti 15 vittime che hanno testimoniato e raccontato le terribili violenze a cui venivano sottoposti da bambini. Ma la Chiesa Cattolica tedesca, che vede un aumento dei casi di pedofilia nel clero dal 1946 ad oggi, ha rifiutato indennizzi a sei cifre alle vittime. I vescovi avrebbero proposto una somma di 50.000 euro per ciascuna vittima, cifra considerata troppo bassa dagli attivisti. Intanto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing, ha annunciato che sarà istituito un comitato indipendente per esaminare i reclami e disporre i pagamenti. Alcune delle vittime si sono però opposte alla decisione della Chiesa, chiedendo fino a 400.000 euro per “la copertura sistematica e decennale dei crimini contro i bambini e gli adolescenti da parte della Chiesa”.

 

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