La tradizione e la memoria della Sardegna con la sua storia millenaria legata alle condizioni di vita, ai costumi e alle tradizioni, all’esistenza quotidiana, il duro lavoro di donne e di uomini sono rappresentati negli spettacoli del circuito del teatro etnico promosso dall’associazione ARTE nell’isola sarda, un teatro di studio e di trasmissione della memoria in un percorso itinerante nei periodi che saranno “liberati” dalla chiusura forzata a causa della pandemia con la programmazione di spettacoli come “Picioccus de foras”, “Storia di un intellettuale”, “Cagliari oh cara”, “S’istoria de sa bidda”, “ Oh che bel mestiere”, “L’altro Amedeo”, inseriti nel cartellone del circuito nato nel 1990 dalla collaborazione delle associazioni locali e dell’Assessorato Cultura della Regione Sardegna, merito anche dell’intelligenza creativa di compagnie teatrali e organizzazioni culturali.
Carmen Giordano
Il teatro si nutre di buoni testi, che riflettono drammi reali, che danno vita a personaggi sinceri, a situazioni credibili e su questo sentiero il Circuito Regionale Teatro Etnico dell’associazione ARTE racconta la Sardegna e diffonde la cultura etnica come strumento espressivo e polemico di emancipazione, narrando vicende legate a filo doppio alla faticosa maturazione civile e culturale dei sardi, intendendo l’identità come un territorio aperto al mondo.
Ora però è il tempo di pensare e di ricostruire per poter diffondere un teatro che si misura con le difficoltà, occorre studiare nuovi modi, attivare nuovi processi creativi con modalità espressive in grado di raggruppare una pluralità di linguaggi artistici.
Dato che tutti noi viviamo una fase di incertezza, con una vita altalenante, proprio per questo è arrivato il momento di sostenere e credere più che mai nella ricerca culturale fondata su una drammaturgia che utilizza temi e problematiche in grado di alimentare la catena del ricordo per rafforzare il senso di appartenenza.