Per 15 anni sarebbe riuscita ad ingannare le commissioni mediche e indurre in errore l’ente previdenziale, ovvero l’Inps, per ottenere la pensione di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento. Tradotto, avrebbe percepito 125mila euro per la prima voce e 135mila euro per la seconda, in totale 260mila euro. Questa almeno l’ipotesi accusatoria formulata dal pm Giovanni Pascucci nei confronti di una signora di 47 anni che tra una decina di giorni affronterà l’udienza preliminare con l’accusa di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.
Una vicenda emersa lo scorso anno quando in seguito ad alcune segnalazioni e la procura rispolverò tutte le istanze per il riconoscimento dello stato di invalidità civile e della inabilità lavorativa che la signora aveva presentato finalizzate anche al riconoscimento dell’incapacità a camminare da sola.