Venezia, i venditori abusivi sono tornati: residenti e commercianti lamentano il rischio sanitario

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Venezia, i venditori abusivi sono tornati. Vendono braccialetti “portafortuna” per strada a Venezia, qualche volta fingono di regalarli ma poi scatta la richiesta di contributo, che può andare dai 5 a ai 10 euro. Il tutto con passaggi di mano e mascherine abbassate sul volto, quando ci sono, alla faccia dei rischi e delle normative per il contenimento dell’emergenza sanitaria da coronavirus.

C’è un nuovo gruppo di venditori abusivi nel centro storico lagunare, alcuni uomini africani che da circa una decina di giorni si piazzano tra Rialto e San Marco, perlopiù in campo San Salvador e alle Mercerie, dove c’è più passaggio turistico, avvicinano i visitatori con fare amichevole e cercano di mettere loro in mano, o ai polsi, dei braccialetti “portafortuna”.

Oggettini che a volte vengono presentati come un “regalo”, ma di cui alla fine si chiede sempre un piccolo contributo. Altre volte invece la proposta di vendita è diretta ed esplicita, un po’ come avveniva con i venditori di collane e bigiotteria sulle spiagge.

La differenza però, lamentata da residenti e commercianti, è che oggi c’è un pericolo sanitario che l’estate scorsa non c’era, per il quale vi sono precise misure che devono essere rispettate da chi lavora in negozio tra mascherine, distanze di sicurezza e sanificazioni. Sforzi e limitazioni necessari ma che potrebbero essere vanificati da questo tipo di attività abusiva all’aperto, subito dietro l’angolo.

I nuovi venditori abusivi sono circa in cinque, denunciano alcuni veneziani che lavorano nella zona, hanno una borsa a tracolla o uno zainetto e non operano apertamente, attendono all’angolo di un campo o su un ponte tirando fuori la merce dalla borsa solo quando avvicinano dei potenziali clienti. E’ una tattica per non farsi scoprire, o quantomeno per cercare di passare più inosservati.

Alcuni lavoratori della zona però non hanno potuto fare a meno di notare i nuovi arrivati e lamentano le violazioni alle norme sanitarie in un periodo di estrema allerta sanitaria, soprattutto dopo la nascita di nuovi microfocolai nel veneziano. Alcuni di questi venditori abusivi non tengono le mascherine, pur avvicinandosi ai passanti per mettere al polso i braccialetti e proporre il prezzo in modo confidenziale.

“Questo nuovo gruppo di abusivi – spiega un veneziano che lavora a San Marco – prima fingono di regalare ai passanti un braccialetto e poi, quando hanno preso confidenza, vendono gli altri partendo da un minimo di 5 euro. Ne abbiamo visti almeno cinque in questi giorni e girano tra la zona di campo San Salvador, campo San Bortolomio, Rialto e dintorni”.

“Oltre a loro – aggiunge il veneziano – da alcuni giorni sono tornati alcuni personaggi stranieri che si fingono sordomuti per avvicinare i visitatori di Venezia e chiedere le offerte. Chiediamo l’aiuto delle forze dell’ordine per contrastare episodi simili, soprattutto in tempi in cui è necessario fare molta attenzione ad avvicinamenti e rischi inutili dal punto di vista sanitario”.

 

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