Torino, finti sordomuti fanno raccolta fondi in strada. Ma è una truffa, in tanti cascano nel tranello

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Con una cartellina avvicinano i passanti, anche nei bar, oppure studenti universitari

Si fingono sordomuti, si avvicinano ai passanti, e con la bocca serrata e una cartellina nella mano chiedono di contribuire alla raccolta fondi per l’apertura di un fantomatico centro internazionale per non udenti. É l’ultima trovata di alcuni delinquenti che da mesi, tra le università e nelle vie del centro, truffano i torinesi.

I responsabili chiedono con insistenza che vengano fatte delle donazioni, facendosi intendere non a parole ma a gesti. Alcuni malcapitati che sono rinvenuti in tempo per scampare al tranello affermano di essere stati scherniti una volta rifiutato di fare una donazione. Margherita Borgobello, studentessa all’Università di Torino, dopo essere stata raggirata ha deciso di seguirli, e afferma di averli visti parlare sotto i portici di Via Po. Sempre a Palazzo Nuovo, altri raccontano come, al passaggio di una volante della Polizia, i delinquenti hanno nascosto prontamente la cartellina e sono andati via. E ancora altri che hanno avvertito un giovane in procinto di donare che si trattava di una truffa, si sono visti ingiuriare e mandare a quel paese mentre i colpevoli se la davano a gambe levate. Insomma, se vi siete trovati in una situazione del genere e avete avuto un moto di solidarietà mettendo mano al portafogli, siete stati fregati.

«Certificato regionale per persone non udenti e fisicamente disabili. Desideriamo aprire un centro internazionale per bambini poveri», così recita il documento su cui chiedono di apporre una firma, lo stesso usato in altre parti d’Italia. La truffa, infatti, è solamente l’ultimo caso di una lunga serie già smascherata a Bologna, Venezia, Ancona, Roma e così via. L’associazione a cui dichiarano di far capo, Handicap International, una ONG con sede a Lione, è stata contattata dal Corriere Torino. Sylvain Ogier, Vice Amministratore Delegato e responsabile della raccolta fondi, fa sapere che «Handicap International non è presente in Italia, né tantomeno raccoglie fondi in Italia». Nessuna attività di raccolta fondi a loro nome avviene per strada, e il logo usato nel documento corrisponde al vecchio logo dell’associazione. «Temiamo che truffe del genere possano dissuadere la gente dal donare. Negli ultimi anni abbiamo presentato dozzine di denunce, che talvolta hanno portato all’arresto e all’azione penale dei membri della rete. Noi prendiamo tutte le misure possibili per informare il grande pubblico. Ma sembra che non si fermi mai».

https://torino.corriere.it

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