Venezia: si fingevano addetti beneficenza per truffare turisti, Daspo a tre giovani

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Venezia, 10 set. (AdnKronos) – Ieri pomeriggio, una pattuglia del Commissariato San Marco, impiegata in borghese in un servizio di osservazione e controllo del territorio, giunta nei pressi del ponte dell’Accademia, ha notato tre giovani che sostavano in tre diversi punti di Campo della Carità con in mano delle cartelle per una raccolta fondi benefica.

Uno di questi ha fermato due turisti, un canadese ed un americano, esortandoli a fare un’offerta, non appena i turisti hanno firmato il foglio e consegnato il denaro, i poliziotti sono intervenuti per verificare che vi fossero le prescritte autorizzazioni alla presunta raccolta fondi.

È stato quindi accertato che il foglio, sul quale era stata apposta la firma dei turisti era intestato ad una fantomatica associazione benefica impegnata a sostegno di persone non udenti, fisicamente disabili e bambini poveri che in realtà è risultata inesistente e che i tre uomini, tutti di nazionalità rumena, non avevano alcuna autorizzazione a raccogliere denaro. L’uomo che aveva ottenuto con il raggiro il denaro dai turisti è stato pertanto denunciato per truffa; tutti e tre i soggetti sono stati sanzionati amministrativamente secondo quanto previsto dal nuovo “Regolamento di polizia e sicurezza urbana” ed è stato loro notificato l’ordine di allontanamento dal sito Unesco “Venezia e la sua laguna”, nelle forme del Daspo Urbano.

Nel caso di campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi, che avviene sempre con il rilascio di una ricevuta, i volontari delle organizzazioni no profit dispongono di materiale brandizzato (brochure, volantini, gadget) utile a diffondere la conoscenza ed il messaggio dell’ente benefico in questione, spiega la Polizia, si raccomanda ai cittadini di diffidare quindi dalle raccolte fondi che avvengono da parte di soggetti, spesso posizionati in punti di forte afflusso turistico e muniti di una semplice cartellina e di un foglio nel quale è fin troppo semplice trascrivere qualche firma falsa e finte generose donazioni.

(Adnkronos)

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