Nata Franca Maria Morsa il 31 luglio 1920 a Milano, Franca Valeri compie oggi 98 anni. Ma chi è la “signorina snob” della televisione italiana? Quali sono state le tappe salienti della sua carriera?
Appassionata di teatro fin dalla sua infanzia, Franca Valeri nasce da mamma cattolica e papà di religione ebraica; le leggi razziali privano la sua famiglia di diritti fondamentali, e la costringono a dividersi: il padre e il fratello fuggono in Svizzera, lei rimane a Milano con la madre ed evita la deportazione grazie all’aiuto di un impiegato dell’anagrafe, che le fornisce una carta d’identità falsa.
Il personaggio della “signorina snob” nasce fin da subito, fin da quando – prima della guerra – Franca Valeri inizia a recitare delle caricature insieme alle sue amiche. E, sempre in quel periodo, nascono “Cesira la manicure” (una presa in giro della borghesia milanese) e “la signora Cecioni“, una romana sempre al telefono con la mamma. Nel 1942, il fidanzamento con Vittorio Caprioli (suo marito fino al 1972) la porta ad entrare nella compagnia del Teatro dei Gobbi, a cui segue l’ingresso nel mondo del cinema: un mondo che la vedrà al fianco di Totò, di Sophia Loren, di Alberto Sordi, senza mai dimenticare però quel teatro suo primo amore.
Dopo l’esordio in “Luci del varietà” di Federico Fellini, Franca Valeri recita in una lunga serie di commedie al fianco di Alberto Sordi, viene diretta dal marito Vittorio Caprioli e continua a lavorare per il cinema fino alla fine degli anni Settanta, recitando per lo più la parte della zitella bruttina e sfortunata alla costante ricerca di un amore. Ma, a farla entrare nel cuore del pubblico, è soprattutto il piccolo schermo: la Valeri fu una colonna portante del varietà anni Sessanta, nonché apprezzato volto degli sceneggiati RAI del decennio successivo.
Oggi che ha 98 anni, e una mente lucidissima, la “signorina snob” ha la stessa luce negli occhi degli esordi. «Ho il beneficio di una testa che funziona incessantemente, ma il mio corpo non mi permette di abitare un palcoscenico come ho fatto per tutta la mia vita. Sono due anni che non recito. E mi manca, mi manca tantissimo. L’ultima volta, nel mio testo “Il cambio dei cavalli”, facevo un personaggio seduto. Ora sono tentata di includere un cammeo che mi faccia ritornare anche per un tempo limitato sotto i riflettori, sempre come donna seduta, nella commedia che ho quasi finito», ha confessato nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica. Perché Franca Valeri, di fermarsi, non ne ha proprio intenzione.