La legge contro la dieta vegana

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Una proposta di legge, presentata dalla deputata di Fi Elvira Savino, per impedire ai genitori ‘radicalizzati’ di imporre ai figli un’alimentazione troppo restrittiva e priva di quegli elementi nutritivi essenziali a una corretta crescita e a un adeguato sviluppo fisico e cognitivo

dieta-veganaLa dieta vegana fa discutere: arriva una proposta di legge, presentata dalla deputata di Forza Italia Elvira Savino, il cui intento è impedire ai genitori ‘radicalizzati’ di imporre ai figli un’alimentazione troppo restrittiva e priva di quegli elementi nutritivi essenziali a una corretta crescita e a un adeguato sviluppo fisico e cognitivo.La PDL firmata dalla deputata azzurra affronta quegli eccessi, segnalati dalle associazioni dei pediatri che, non di rado, hanno addirittura chiamato in causa il giudice, costretto a intervenire sui genitori per ripristinare, a colpi di sentenza, un’alimentazione equilibrata e completa. “Ormai da anni e, in modo particolare, nell’ultimo decennio – scrive la Savino nella premessa alla pdl – si è andata diffondendo in Italia la credenza che una dieta vegetariana, anche nella sua espressione più rigida della dieta vegana, apporti cospicui benefici alla salute dell’individuo”.

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La deputata di Forza Italia Elvira Savino, autrice della proposta di legge sulla dieta vegana

“Nulla v’è da obiettare – prosegue la Savino – se chi sceglie questo stile alimentare è un adulto, consapevole e capace di auto determinarsi comprendendo le conseguenze delle proprie azioni e assumendone la responsabilità. Il problema sorge, tuttavia, quando a essere coinvolti sono i minori”. “Molte volte – assicura la deputata di Fi – infatti, soprattutto ai figli di genitori che seguono diete vegane o vegetariane, viene imposta a minori un’alimentazione che esclude categoricamente e imprudentemente alimenti di origine animale e loro derivati”.

Per adolescenti e bambini, precisa Savino, l’alimentazione vegana o vegetariana, “è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3”, tutte necessarie per un corretto sviluppo. Non va dimenticato che la Costituzione impone ai genitori di mantenere i figli e di tutelarne la salute. Pertanto, partendo proprio dal dettato costituzionale, la pdl ha il fine di “stigmatizzare definitivamente le condotte alimentari incaute e pericolose imposte dai genitori, o da chi ne eserciti le funzioni, a danno dei minori di età”. In realtà però la dieta vegana non è di per sé pericolosa.

Anche  se è vero che ci sono bambini che crescono mangiando schifezze (non sono la maggior parte ma ci sono) ci sono anche bambini vegani che crescono male proprio a causa della dieta, o meglio del modo in cui i genitori gestiscono l’alimentazione di un bambino vegano. Cosa ci dicono i casi riportati dai giornali di bambini costretti a ricorrere alle cure mediche perché la dieta vegana non è sufficiente a garantire uno sviluppo armonico? Che la dieta vegana è sbagliata per i bambini troppo piccoli? Non proprio. Ma è vero che c’è un periodo prima del quale non è bene iniziare a far seguire al proprio figlio una dieta, secondo il Ministero della Sanità inglese ad esempio è bene aspettare il compimento dei primi sei mesi per iniziare in modo graduale una dieta di tipo strettamente vegano.

Il punto infatti è che un’alimentazione senza proteine animali non è sbagliata di per sé ma per i bambini che hanno necessità particolari essendo in una fase di sviluppo, è importante che i genitori vegani siano consapevoli del fatto che dovranno ricorrere ai consigli di un nutrizionista e all’uso di integratori alimentari ad esempio per il calcio, la vitamina B12 e la vitamina D.

Vegetariani e vegani in Italia (La Repubblica, 29 giugno 2016)
Vegetariani e vegani in Italia (La Repubblica, 29 giugno 2016)

Ed è stata proprio la carenza di queste tre componenti fondamentali della dieta di un neonato e di un bambino a causare il ricovero ospedaliero del bambino vegano di Firenze. Un altro aspetto importante è quello delle calorie e dell’energia fornita da un regime alimentare strettamente vegano. Come spiega questo pezzo del Guardian i bambini non mangiano molto e per avere una dieta vegana sufficientemente “energetica” sarebbe necessario mangiare quantità di cibo maggiori rispetto a una dieta che comprende grassi e proteine animali. Per questo motivo la nutrizionista consiglia di aggiungere olio nei cibi in modo da incrementare l’apporto calorico. L’ultimo problema sono le proteine: certo, ci sono alcuni vegetali (i legumi ad esempio) che possono fornire alcune proteine ma il punto è che un tipo di fagiolo potrebbe fornire solo alcuni amminoacidi, quindi è necessario sapere esattamente (e qui entra nuovamente in gioco il nutrizionista) come bilanciare i differenti legumi in modo da fornire il corretto apporto di amminoacidi e proteine. È quindi possibile allevare un bambino seguendo una dieta vegana, è invece molto difficile allevare un bambino sano seguendo una dieta vegana “fai da te” senza l’aiuto di personale medico specializzato. Questo significa “abdicare” e ammettere che c’è qualcuno che ne capisce più di noi di alimentazione, cosa che per alcuni vegani effettivamente potrebbe essere un problema. Riguardo invece il fatto che il bambino da grande possa diventare uno di quei vegani fastidiosi che cercano di convertire il mondo mostrando foto di mucche maciullate su questo la scienza medica non ha ancora trovato rimedio, la responsabilità qui è tutta dei genitori.

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