Una rete di ciclovie turistiche di 1.500 km che coprono l’intero territorio nazionale, da nord a sud, da realizzare con l’obiettivo di promuovere sia la mobilità sostenibile che il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente.
William Minor
Questo è quanto emerge dai tre protocolli d’intesa che prevedono la progettazione e la realizzazione di infrastrutture, previste dalla Stabilità 2016, sulle quali sarà ammesso soltanto il trasporto non motorizzato. A firmare questi protocollo sono stati il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e quello dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, oltre ai rappresentanti delle regioni coinvolte.
In bicicletta senza paura
“50 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche e ciclostazioni e di interventi per la sicurezza della ciclabilità cittadina“, si legge sul sito dei Beni Culturali tra le misure previste dalla legge di Stabilità 2016. Concretamente, stiamo parlando di quattro percorsi lungo i quali i ciclisti potranno viaggiare per l’Italia senza timore di collisioni pericolosi con qualche veicolo, un’eventualità purtroppo non rara e spesso in grado di produrre conseguenze tragiche.
‘Autostrade per pedalare’ lunghe 1.500 km
Nello specifico, il primo dei quattro percorsi si chiamerà Ven-To, collegherà Venezia con Torino, sarà lungo 680 km ed in parte correrà lungo gli argini del Po. Ci sarà poi la cosiddetta “Ciclovia del Sole”, che con i suoi circa 300 km inizialmente collegherà Verona a Firenze, anche se esiste già l’idea di prolungarla fino a Roma. Sarà invece lunga 500 km la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, che collegherà Caposele (Avellino) con Santa Maria di Leuca (Lecce). Infine, intorno a Roma sarà creato il cosiddetto “Grande Raccordo Anulare delle Biciclette”, che proprio come il GRA per le auto permetterà di circumnavigare la nostra capitale spingendo sui pedali. Complessivamente, parliamo per l’appunto di 1.500 km di piste ciclabili che, auspicabilmente, saranno pronte entro il 2018.
Importanti per l’ambiente e per la salute
“Per la prima volta si riconosce alle ciclovie turistiche la valenza di infrastrutture nell’ambito delle politiche di mobilità sostenibile e interconnessa”, ha affermato Delrio, che ha spiegato come questa iniziativa faccia parte di una più ampia per la ciclabilità “che prevede una rete ciclabile nazionale partendo dalle dorsali di Eurovelo, su cui si innestano reti regionali, intermodalità e ciclostazioni, azioni per la ciclabilità urbana e la sicurezza”. Al di là dell’importanza di progetti di questo tipo dal punto di vista infrastrutturale ed ambientale, non si può fare a meno di sottolineare la rilevanza anche dal punto di vista del benessere dei cittadini. L’importanza dell’esercizio fisico per la salute non potrà mai essere messa sufficientemente in luce, e magari la disponibilità di queste nuove ciclovie spingerà tanti italiani a tirare fuori quella bicicletta che oggi prende polvere in garage. #Ciclismo