Nuova autostrada Roma Latina, da Velletri inizia la battaglia

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Dopo i recentissimi sviluppi sul tentativo di devastazione di numerosi territori del Lazio ed ulteriore sperpero di soldi pubblici fatto passare spesso dai diretti interessati (appaltatori & appaltanti) come “progresso”, i Nodi del Comitato No Bretella ribadiscono la loro contrarietà all’opera e la ferma volontà di continuare la lotta.

roma_latinaLA PROTESTA – «Nessuno si senta escluso da questa azione di salvaguardia dell’ambiente – si legge in una nota del Circolo Spinosa di Velletri. A patire le conseguenze di un’autostrada che distruggerà intere aree ancora incontaminate, poste sotto tutela e dedite all’agricoltura non saranno solo i diretti interessati ma tutti i cittadini delle città e paesi attraversati dalla bretella. Le ultime settimane che hanno visto l’intera nazione bloccata dallo smog, evidenziano ancora di più come sia incompatibile la costruzione di un’ennesima autostrada inutile e dannosa per la salute dei cittadini. Il caso della Bre.Be.Mi. (altra autostrada a pedaggio recentemente inaugurata), “l’autostrada che nessuno percorre” (cit. Corriere della Sera), dovrebbero aver insegnato qualcosa … Come si suol dire: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non ci stancheremo mai – continuano dal comitato – di indicare soluzioni alternative che ci sono e sono valide ma aimè, fanno guadagnare poco. Ad iniziare da tre parole “magiche”: MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA. Continuando poi sullo sviluppo della rete ferroviaria dedicata al pendolarismo che unisce i centri della provincia con la Capitale. Tutte queste tratte sono ridotte ad insieme malridotto di carrozze malconce che subiscono ritardi quotidiani per innumerevoli motivi, costrette dal binario unico a soste interminabili per lo scambio col treno che corre nella direzione opposta.

Per non parlare dei passaggi a livello, spesso bloccati da guasti banali.Insomma, da fare ce ne sarebbe, eccome. Ma si vogliono costruire due autostrade Roma-Latina e Cisterna-Valmontone con una montagna di soldi pubblici dove affondare tentacoli mai stanchi. Ma non ci stancheremo neanche noi. Non un metro del nostro suolo sarà lasciato indifeso».

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