“La RAI, Radiotelevisione Italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”. Con questo storico annuncio alle ore 11 di mattina del 3 gennaio 1954, Fulvia Colombo, la prima “signorina buonasera”, annunciò dagli studi di Milano l’inizio ufficiale del regolare servizio di trasmissioni televisive in Italia.
L’evento è seguito da circa quindicimila apparecchi video – trasmittenti in tutta l’Italia – divisi tra abitazioni e bar. Prima dell’annuncio della Colombo, il nuovo elettrodomestico che al tempo costava cinque volte lo stipendio medio di un operaio, propose il finale dell’opera “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossini, e solo a quel punto la voce femminile potette elencare i programmi della giornata.
Il palinsesto era piuttosto scarso: si aprì con la telecronaca dell’inaugurazione della sede Rai di Milano, Roma e Torino. Seguiva la rubrica “Arrivi e partenze”, condotta dal giovanissimo presentatore italo americano Mike Bongiorno.
Il pomeriggio era dedicato allo sport, con trotto e calcio, e al cinema con il film “Le miserie del signor Travet” di Mario Soldati, in cui vi erano sia Gino Cervi che Alberto Sordi. Alle ore 20.45, il primo telegiornale regolare dopo la sperimentazione del 1952, viene condotto da Furio Caccia negli studi di Milano e da Riccardo Paladini negli studi di Roma. La serie di programmi si conclude con il teatro: viene mandata in onda la rappresentazione de “L’osteria di posta” di Carlo Goldoni, con Isa Barzizza e Leonardo Cortese. Le trasmissioni terminano alle ore 23 e sullo schermo compare il primo monoscopio Rai.
Dopo tre mesi dalla prima messa in onda, si decide un cambio di denominazione: da Radio Audizioni Italiane S.p.a. (subentrato a sua volta nel 1944 all’EIAR fascista), all’ancora attuale Radio Televisione Italiana. Da questo momento in avanti vi sarà un incremento esponenziale dell’offerta televisiva, portando sullo schermo degli italiani: il Festival di Sanremo, il primo sceneggiato, “Piccole Donne” nel 1955, ed il quiz del secolo “Lascia o raddoppia?”, che consacra Bongiorno come presentatore dei giochi a quiz. In poco tempo la Rai giungerà anche al milionesimo abbonato nel dicembre del 1958, evento eccezionale per il periodo.