“C’è la ferma volontà di ridare valore al voto in condotta”. Lo sostiene Giuseppe Valditara.
“L’inclusione è un valore importante della scuola costituzionale, la nostra scuola. Perché sia effettiva, però, e non solo declamata, è necessario che si creino le condizioni per una didattica più efficace che consenta di contemperare le esigenze di tutti gli studenti”. Lo spiega il ministro all’Istruzione e al Merito, in un’intervista alla Stampa. “Per gli alunni con disabilità, per esempio, prevediamo docenti adeguatamente specializzati e un sistema che consenta la continuità didattica – prosegue il ministro – per gli stranieri i dati ci dicono che l’attuale sistema non funziona, occorrono forme diverse”. La riforma dei tecnici è ferma al Senato.
“Dovrebbe essere approvata definitivamente entro fine febbraio e andare in vigore dal prossimo anno scolastico, con l’obiettivo di ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro – precisa Valditara – Nel frattempo siamo partiti il 7 dicembre con una sperimentazione”.
Sul voto in condotta invece “questa settimana in Commissione al Senato inizieranno le audizioni. C’è la ferma volontà di arrivare rapidamente alla sua approvazione per cambiare radicalmente l’istituto della sospensione e ridare valore al voto di condotta.
Il nostro obiettivo è attuare la riforma dal prossimo anno scolastico”. Il liceo del Made in Italy, caro a Fratelli d’Italia, non sembra aver avuto grande successo ma su questo il ministro spiega che “attendiamo i dati definitivi nei prossimi giorni, ma i numeri per ora sono incoraggianti”. Esiste una circolare del ministero del 1969 ancora in vigore che vieta di dare compiti nei fine settimana. “Pur rispettando l’autonomia scolastica, è un tema molto importante su cui il ministero ha avviato un approfondimento”. Infine, la prossima maturità. “Ci limiteremo a una manutenzione della versione attuale – conclude Valditara – Nel colloquio orale terremo conto delle criticità emerse lo scorso anno; quindi, chiariremo la natura dialogica della prova, sondando la capacità degli studenti di spaziare fra discipline”.
Redazione L’Opinione