Scuola, mascherina anche al banco: per chi fa il tempo pieno ne servono due

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I chiarimenti del ministero sull’obbligo di indossare i dispositivi di protezione anche durante le lezioni introdotto dall’ultimo Dpcm.

La regola vale per tutti i bambini sopra i 6 anni, esclusi studenti disabili e con particolari patologie. Ma la mascherina può essere anche quella lavabile o “di comunità”

ROMA – “A partire dalla scuola primaria la mascherina dovrà essere indossata sempre da chiunque sia presente a scuola durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze anche quanto gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalle condizioni di distanza previste dai precedenti protocolli (1 metro tra le rime buccali), salvo che per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”. Lo ribadisce in una circolare il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi

La circolare interviene a precisare l’obbligo di mascherina durante le lezioni introdotto dall’ultimo Dpcm. “Nelle sezioni della scuola primaria a tempo pieno e della scuola secondaria di primo grado a tempo prolungato, è necessario prevedere la sostituzione della mascherina di tipo chirurgico a metà giornata, per garantirne l’efficienza. La struttura commissariale sta già provvedendo allo sviluppo delle forniture”, scrive Bruschi ai presidi.

Ricordando però che oltre alla mascherina chirurgica fornita dalla struttura del commissario Arcuri al ritmo di 11 milioni di dispositivi al giorno, a scuola “possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e al contempo che garantiscano confort e respirabilità, forma e aderenza adeguate e che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.

Bruschi cita le disposizioni del Comitato tecnico scientifico. Il Comitato, che pochi giorni fa aveva sottolineato i rischi psicofisici legati a una didattica a distanza tropo prolungata, è tornato a riunirsi ieri su quella in presenza  e ha risposto ad un preciso quesito posto dal ministero dell’Istruzione.

Sull’obbligo di mascherina al banco per i bambini i genitori sono divisi e c’è chi sin dal primo giorno ha inviato diffide ai presidi contro il loro uso anche in condizioni non statiche. Ora la preoccupaizone delle famiglie è sull’uso del dispositivo di protezione alzato per otto ore di fila. Il pediatra Alberto Villani, membro del Cts, aveva già  rassicurato sul piano clinico: “L’uso prolungato della mascherina nei bambini non produce alcalosi, la quantità della propria anidride carbonica respirata è impercettibile”

Il ministero in una prima circolare era intervenuto per precisare la possibilità per i docenti di tenere da casa le videolezioni a distanza e per chiarire che gli studenti disabili (per i quali è prevista la scuola in presenza) non saranno a lezione da soli ma con piccoli gruppi per facilitarne l’integrazione.

 

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