Oltre ai docenti, la Regione Lazio convoca per il test anche gli studenti “fragili”. I presidi: “Scelta sbagliata”. La Lega: “Zingaretti fa discriminazione”
Coronavirus e riapertura delle scuole in sicurezza, in Regione Lazio iniziano i test sierologici volontari su docenti e personale scolastico ma Zingaretti rilancia e convoca anche gli studenti. Ma non tutti: per evitare l’implosione del sistema sanitario regionale, verranno testati solo quelli disabili.
Proprio così: in una delibera di giunta del mese di luglio, la numero 472 del 21 luglio scorso, la Regione Lazio estende il ricorso ai test sierologici per indagini di sieroprevalenza a “docenti, educatori, operatori di sostegno, assistenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), bambini e studenti disabili e a tutte le figure professionali delle scuole di ogni ordine e fino al secondo grado (compresi istituti professionali), paritarie e non, dei servizi educativi per l’infanzia – gestiti dallo Stato, dagli enti locali in forma diretta o indiretta – e delle scuole dell’infanzia statali, paritarie e non”.
Nella giornata di martedì la Regione Lazio ha annunciato che prenderanno il via dal 20 agosto i test sierologici per le scuole Lazio, con già 1.706 docenti che si sono prenotati, e nei giorni scorsi alle famiglie con studenti disabili è arrivata una lettera di Regione ed istituti che convoca i propri figli a sottoporsi al test sierologico. La lettera recita: “Si comunica che l’Asl ha inviato un progetto riguardante l’indagine sierologica per Sars-Cov-2, che coinvolge gli alunni con disabilità. I prelievi saranno effettuati presso il distretto della Asl di appartenenza della scuola e l’alunno dovrà essere accompagnato dai genitori secondo un calendario che la Asl fornirà alle scuole. Pertanto si invitano i genitori interessati alla partecipazione del proprio figlio all’indagine, ad inviare una mail alla scuola, indicando la propria disponibilità ad aderire all’indagine sierologica. Si ringrazia per la collaborazione. Il Dirigente Scolastico”. Una strana scelta quella della Regione poiché, ad oggi, nessuno studio scientifico certifica che i ragazzi disabili abbiano maggiore possibilità di contrarre il Covid-19.
Inoltre la scelta della Regione Lazio, fatta con molta probabilità per non sovraccaricare un sistema sanitario regionale già provato da un’infinità di test che sta svolgendo su tutti vacanzieri di rientro dai paesi più a rischio, va contro quello che avevano richiesto i presidi del Lazio. “Noi avevamo chiesto alla Regione di svolgere il test su tutti gli studenti del triennio – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio – perché sono i ragazzi più grandi, quelli che frequentano le zone della movida che sono più esposti al contagio. Non riesco a capire come un cieco, un sordo o un ragazzo con disabilità motorie possa essere un soggetto più a rischio rispetto a chi frequenta ogni weekend locali e piazze affollate. È una scelta sbagliata quella della Regione, bisognerebbe chiedere all’assessore alla Sanità D’Amato il perché di questa indagine”.
La prima ad accorgersi della strana scelta di Zingaretti & Co. è stata l’ex ministro per la Famiglia e la Disabilità e ora deputata della Lega, Alessandra Locatelli: “Ennesima gaffe della Regione Lazio che in questi giorni, per il tramite dei vari dirigenti scolastici, sta inviando una lettera alle famiglie degli studenti disabili, invitandole a sottoporre i propri figli a test sierologici che confermino o meno l’esposizione al coronavirus. L’infelice mossa della Regione discrimina gli studenti sulla base di pregiudizi, senza validi presupposti scientifici, come se essere disabile corrispondesse automaticamente ad una condizione di pericolosità oppure di debolezza. Mentre questo governo non riesce ancora a dire un parola chiara sulla riapertura delle scuole, burocrati e tecnici nominati dall’alto impiegano il loro tempo, pagato dai cittadini, a concepire simili sciocchezze. Per fare luce su questa vicenda, depositerò una interrogazione al ministero della Salute e dell’Istruzione chiedendo gli opportuni chiarimenti in merito ai protocolli e alle procedure che riguardano la tutela della salute di tutti gli studenti. Zingaretti nel Lazio, Conte in Italia la smettano di umiliare la scuola e le famiglie; diano risposte efficaci e competenti, se ne sono capaci, perché i giovani e il futuro del nostro Paese non possono più attendere”.
SCARICA e LEGGI la delibera di giunta della Regione Lazio sui test nelle scuole