Didattica a distanza e lingua dei segni: quali problematiche. Link a risorse utili

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“Vedo come potrei udire. Gli occhi sono le mie orecchie. Scrivo, così come posso esprimermi, a segni. Le mie mani sono bilingue. Vi offro la mia diversità. Il mio cuore non è sordo a nulla in questo duplice mondo”. (Emmanuelle Laborit)

Un messaggio, su di un post di Facebook narra, con drammaticità, l’incapacità, della nostra scuola, a garantire la totale accessibilità (già in tempi non emergenziali), davvero a tutti i nostri alunni. Perché l’accessibilità, l’inclusione (come la chiamano ancora in molti, l’integrazione) non sono semplicemente enunciati di principio. Devono essi diventare prassi quotidiana, caratterizzare l’impegno, in primis del Governo, e, solo successivamente di tutte le istituzioni scolastiche, non escluse le università che dovrebbero formare, con metodicità, insegnanti di sostegno che siano tutti, e non solo in parte, in grado di affrontare con competenze la molteplicità delle situazioni educative e formative che una scuola “davvero di tutti” pone nel quotidiano. Perché una scuola è sempre più capace, più competitiva, più all’avanguardia, quanto più è attenta ai bisogni e quanto è più capace di affrontarli e dar loro una soluzione operativa e formativa. La scuola, quella davvero formativa, a cui puntiamo è la scuola del rispetto; una scuola un po’ oltre l’integrazione e ancora oltre l’inclusione. Perché, come scrive Annie Gottlieb: “Il rispetto… è l’apprezzamento della diversità dell’altra persona, dei modi in cui lui o lei sono unici”.

L’affondo di Luca alla scuola italiana

Noi vorremmo “la piena accessibilità (…)” – scrive Luca – e, perché accada ciò, sarebbe necessario prevedere “solo gli interpreti LIS. Perché noi sordi non abbiamo alcun ritardato” (…) ma abbiamo “solo problemi d’udito”. E ricordando i suoi anni a scuola, scrive “a noi servivano solo gli interpreti LIS” ma, lo dice nel corso del suo lungo commento, per l’intera giornata, infatti, commenta Luca “invece delle ore piene ho avuto soltanto 3-4 ore al giorno di interprete LIS, le rimanenti ore ero da solo”. “(…) Io con gran fatica sono riuscito a diplomarmi, nonostante i voti un po’ bassi per colpa della mancanza dell’accessibilità”. Luca ha lanciato un affondo, davvero pesante, ma intelligente, emotivamente coinvolgente (speriamo non solo questo) alla scuola dell’inclusività. Ma c’è davvero? Ci sono risorse? E con la Didattica a Distanza cosa è cambiato per questi attori importanti della nostra società e del nostro futuro “Italia”? Altrettanto di spessore la risposta di un docente al grido disperato di attenzione lanciato da questo grande Luca, sintesi perfetta della necessità che bisogna affrontare con coraggio. Spesso non basta, comunque, un link per dare risposte. Scrive il professore Fabio “hai descritto perfettamente e drammaticamente una situazione che ti ha riguardato in prima persona. Purtroppo, i tagli e la mancata attenzione a chi più necessita di assistenza hanno portato grandissimi disagi a tutti. Nei casi come il tuo, di certo basterebbe un interprete per rendere accessibile e inclusiva l’istruzione. Ma quale ritardo?? Sei forse la persona più in gamba che abbia avuto la fortuna di conoscere. Avrai certamente un grande futuro, non ti preoccupare”. Una sensibilità, quella dell’insegnante, che è testimonianza tangibile che la scuola ha risorse umane (purtroppo, spesso, solo quelle) e una gran voglia d’essere il terreno più fertile per coltivare i diritti dell’uguaglianza che si fanno pratica quotidiana.

La disabilità sensoriale e la capacità relazionale

Inutile nasconderlo, ma questa tipologia di disabilità (sensoriale), se non ci affrontiamo a sradicare ogni barriera che impedisce, nella società odierna, l’accessibilità reale a tutti (i tutti siamo tutti noi, in quanto, per fortuna, la differenza è una ricchezza che, sinceramente, ci rende unici e irripetibili, per fortuna) compromette decisamente e talvolta irrimediabilmente la capacità di entrare in relazione con gli altri (chiaramente non con tutti), con una inevitabile e talvolta ingestibile propensione all’isolamento, sebbene questo soggetto con diversa abilità non sia un vero e proprio caso patologico.

Tagliati fuori?

Essere “sordo”, come dice Luca, meglio “non udente”, o essere portatore di alcuni (non sempre gravi) disturbi del linguaggio talvolta compromette la piena inclusione. Scientificamente parlando, una miriade di sensazioni e di conoscenze si assimilano grazie alla percezione del mondo che ci garantisce l’udito. Ciò porta a ritenere, con una ragionevole verità, che la persona che non è in grado di percepire il suono (che non è in grado di sentire) ha una grande difficoltà a trovare modalità in un contesto sociale inadatto (anche non formato) a vivere questa magnifica esperienza che è, lato sensu, la differenza. Scrive Marcel Proust che “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”.

Altri canali comunicativi?

La soluzione a questo isolamento c’è sempre stata, c’è, la conoscono tutti, ma per attuarla sarebbe necessaria una maggiore attenzione al fenomeno e la consapevolezza che i nostri alunni, quelli che necessitano della soluzione, vivono la scuola, non per poche ore, ma per l’intera giornata. È necessario e urgente comunicare con i segni e non solamente, dunque, con le parole, impiegando altri canali comunicativi, incoraggiando tutti gli altri sensi. La comunità udente spesso non è pronta, non è formata in tal senso, per fornire tutte le opportunità di cui dispone davvero a tutti. Fa male leggere quello che scrive la giovane studentessa catanese, Noemi, in una missiva-denuncia ad una nota testata giornalistica (www.fanpage.it), qualche settimana dopo l’inizio della Didattica a Distanza “ogni mattina dalle 8:20 alle 13:20 comincio a rimboccarmi le maniche pronta a lottare per avere un po’ di rispetto nei confronti di me stessa, per avere maggiore accessibilità poiché dico sempre che l’accessibilità non è un’opzione ma un diritto… com’è possibile che ci dobbiamo muovere noi, che dobbiamo sudare per avere alla fine solo i nostri diritti?”

Una rivendicazione, quella di Noemi, che non è isolata in Italia. Il diritto garantito, per la verità, dai compagni che, evidentemente, sono, in questo caso, il vero risultato (quello più tangibile) d’un percorso di crescita valoriale, quella sì, che l’istruzione italiana riesce effettivamente a garantire, ovunque. Scrive Noemi “La maggior parte delle volte riesco a ricevere la traduzione scritta e completa di questi audio grazie ai miei compagni che fanno di tutto per rendermi partecipe e grazie alla mia insegnante di sostegno… eppure vorrei tanto ricevere le comunicazioni per iscritto direttamente dai professori. Non mollerò mai perché so che farò valere i miei diritti e perché so che il mio obiettivo è essere una brava studentessa nonostante gli ostacoli scoraggianti.  Come me, stanno lottando anche molti altri sordi e si sa che l’unione fa la forza e che quindi uniti vinceremo.  Sono tanti gli ostacoli imposti a noi sordi… volete sapere un altro problema che stiamo affrontando? La mancanza di accessibilità anche in merito alle comunicazioni date dalle autorità sulla situazione del Coronavirus senza l’interprete della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e senza l’inserimento dei sottotitoli”

La LIS

La lingua italiana dei segni, chiamata con l’acronimo LIS, è la lingua usata nella comunicazione dalle persone sorde italiane che si identificano componenti di una comunità nata grazie all’affermazione di un’identità di tipo linguistico e su una idea culturale e, principalmente, di tipo sociale positiva della sordità. La LIS, parimenti, è lingua materna di diversi udenti italiani, specialmente figli di persone sorde. Anche alcuni operatori del settore sociale e della scuola, anche del mondo dell’informazione, posseggono la LIS come seconda lingua, oltre all’italiano, naturalmente. Scrive Fontana (2009) che “I membri sordi possono acquisire la LIS in modo spontaneo mentre apprendono l’italiano parlato e scritto artificialmente, solo in contesti formali, poiché non accedono in modo naturale al canale acustico-vocale né alla comunicazione orale in cui l’italiano si attualizza; perciò essi non ne sono pienamente competenti”.

Storie e racconti dell’inclusione via web: l’esperienza delle scuole

Il ministero dell’Istruzione, come più volte ribadito, ha attivato un apposito spazio virtuale sul sito istituzionale dedicato. In tale sito il ministero torna a ribadire che “secondo quanto previsto dal Dpcm dell’8 marzo 2020, i dirigenti scolastici “attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza”. Il Decreto specifica che occorre prestare particolare attenzione alle “specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. Di fatto, attribuisce, meglio, assegna alle scuole il ruolo di garante dell’attuazione della piena inclusività. Scuole alle quale è riservato il compito di far richiesta, eventualmente, di quanto necessario e utile per garantirla effettivamente.

La sezione del ministero dell’Istruzione “nasce per supportare il lavoro delle scuole. È work in progress, sarà costantemente implementata e arricchita con nuove risorse. I collegamenti proposti consentono di raggiungere e utilizzare, a titolo totalmente gratuito, le piattaforme e gli strumenti messi a disposizione delle istituzioni scolastiche grazie a specifici Protocolli siglati dal Ministero.

Dirigenti e docenti potranno trovare riferimenti normativi, risorse, condivisione di esperienze perché l’inclusione a distanza è possibile. Inoltre, tutti coloro che vogliono supportare le istituzioni scolastiche, anche su questo fronte, possono farlo rispondendo alle call pubblicate dal Ministero”. Interessanti alcune “buone pratiche proposte” presentate che possono servire da esempio.

Il progetto bilinguismo dell’I.C.S. di Cossato (Biella)

Il progetto bilinguismo dell’I.C.S. di Cossato (Biella) nasce nella scuola per dare risposte efficienti e concrete. “Il principale obiettivo del progetto è quello di dare pari opportunità ai bambini/ragazzi sordi e udenti. Ciò favorendo l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze che potenzino le sfere dell’autonomia sociale e lo sviluppo cognitivo e psicomotorio”.

In realtà, precisa il documento progettuale che solo essendo in grado di offrire “ai bambini sordi un’informazione equivalente a quella offerta ai bambini udenti l’obiettivo può essere raggiunto a pieno e la LIS è il mezzo che permette il passaggio delle informazioni”.

Il progetto elenca una serie di proposte operative, delle quali fornisce i link, che potrebbero essere utilizzate dalle altre scuole. Sono “attività proposte agli alunni delle classi coinvolte per raggiungere questo obiettivo sono molteplici: LIS di classe per tutti gli alunni, sordi e udenti, per permettere un ambiente bilingue a tutti gli effetti; laboratori specifici volte all’apprendimento della lingua italiana e di potenziamento alla LIS (pretesto e revisione del testo, dialoghi scritti, studio guidato, potenziamento, superlis). Gli attori coinvolti al raggiungimento dell’obiettivo sono insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno, interpreti professionisti, docente LIS e educatore sordo, referente ASL e logopediste, che lavorano in équipe. In questo momento di didattica a distanza i vari ordini di scuola si sono attivati per permettere agli alunni sordi il diritto allo studio e così, grazie alla collaborazione sinergica di insegnanti, interpreti, docente LIS e educatore sordo, gli alunni hanno la possibilità di visionare video lezioni delle varie materie tradotte in LIS, conversazioni con i compagni su piattaforme varie, lezioni in LIS e accedere ai materiali condivisi con i compagni. Così ci sentiamo tutti meno distanti! Ce la faremo e torneremo insieme a condividere in presenza la vita di classe!”

Per accedere al patrimonio di proposte cliccare sul seguente link:

https://www.istruzione.it/coronavirus/allegati/esperienze/Istituto_Comprensivo_di_Cossato_BI_rc_2.pdf

Oppure accedere, direttamente, al materiale proposto dall’I.C.S. di Cossato (Biella)

Scuola dell’Infanzia

Una canzone:

https://drive.google.com/open?id=1zIi9srnWx7pp6b_A27RFd87yq3CJdJmJ

Il castello di Castellengo:

https://drive.google.com/open?id=1Egljx9lJBp_lObBnd4YBpqtsdcTR2nox

Giochi:

https://drive.google.com/open?id=1FPSIC3kCquXJVlhmBrHL4hm_lq1vkfUj

Gli strumenti musicali:

https://drive.google.com/open?id=1yu1K19HYcT9BKv3ccaDXWv5rq0iWzcjD

Il calendario:

https://drive.google.com/open?id=1yu1K19HYcT9BKv3ccaDXWv5rq0iWzcjD

Le note musicali:

https://drive.google.com/open?id=1uFalJumJdtiaZgeFgWlCJSyRZC-5KN9g

Libri: https://drive.google.com/open?id=1cYpGhaTb_R-szGtcNAaukGpICCdOYW4g

Mani piedi mani banco:

https://drive.google.com/open?id=18y5u52kj-MfMRZj2Qz0TH7Db8p7cnc88

Twister:

https://drive.google.com/open?id=1RKSY2Y63S4FwAoqImi6QfmOg9SVCLlTm

Video didattica perso dente:

https://drive.google.com/open?id=1RKSY2Y63S4FwAoqImi6QfmOg9SVCLlTm

Attività con learning-apps: https://learningapps.org/watch?v=pawm7f4o320

Scuola primaria

– classe quinta

Gli Etruschi:

https://drive.google.com/open?id=1Oi6bjhtsFA947dF08v92mqIkCkCVOvO5lUGsjDHYcOA

La Liguria:

https://drive.google.com/open?id=1pgrB9YFQrkp_gQifUVkKzOzHnB53wIw5tx5N0ncGX30

Sistema muscolare:

https://drive.google.com/open?id=1FdvnsQu88GHs_bhsAshk4BhStEYp0ZYMPaUSoCjA4J8

Pinocchio:

https://drive.google.com/open?id=17-Mr461-82jyuyEhrzYSJgm4EXKA2eQ4wy1N4IjMbz0

A scuola di lis con il maestro Claudio Baj

Scuola primaria – classe prima

LIS Esercitazione A e B):

https://youtu.be/xc4jJpOh8lY

Scuola primaria – classi seconda e terza

LIS Lezione

– Da visionare da parte degli scolari: https://youtu.be/qVhEx1AYbiE

LIS Esercitazione

– Da visionare da parte degli scolari https://youtu.be/6w1AXHO7Rmg

Scuola primaria

– classe quinta

LIS) Da visionare da parte degli scolari: https://youtu.be/UYyD5xuIIR8

Scuola secondaria di primo grado, classe terza:

Lezione sul quadrato dei polinomi:

https://drive.google.com/open?id=1-loPSGHIkJrpFv_cVUxQ84f0LvF2hIM5

Lezione sull’apparato riproduttore:

https://drive.google.com/open?id=1FH2dcJpGsiB9KAL1JUOQ9QZQDoRmos9c

La tecnologia a servizio della didattica

Inutile ribadire che, proprio in questo momento di grandi difficoltà, la tecnologia è chiamata, mai prima d’ora così fortemente, a supporto della didattica. Lo deve fare con le piattaforme dedicate, con i software create specificatamente per questo, ma anche con gli adattamenti che si possono realizzare per un efficace utilizzo dei computer, con l’uso di immagini, di animazioni, di sottotitoli ecc. I docenti sono chiamati a dare il meglio di sé. Ma tutti, però, non solo una parte di essi. Potrebbero organizzare lezioni con il PowerPoint o fabbricare degli ipertesti che suppliscano l’impossibilità di seguire i docenti senza la presenza dell’interprete.

Il Consiglio Nazionale della Ricerca

Gli alunni potrebbero utilizzare dei software specifici messi a disposizione e creati dal CNR all’indirizzo  https://www.urp.cnr.it/dedicato/ded_disabilita/sservizio.php?servizio=10 .

Il sito del Consiglio nazionale delle ricerche mette a disposizione del software didattico per bambini sordi. “Gli utenti – si legge sul sito – possono consultare l’archivio dedicato a software di natura didattica che favoriscono l’apprendimento utilizzando la modalità visivo-manuale integra, consentendo al bambino sordo di accedere più rapidamente ai contenuti proposti dalla scuola e parallelamente procedere nel faticoso processo di apprendimento della lingua parlata. Ascoltate le esigenze dell’utenza si guiderà l’utenza alla scelta dei prodotti più adeguati”.

Il sito fa presente che “sul tema “didattica, disabilità e tecnologia”, alcuni istituti del CNR erogano, talora in collaborazione con altri enti, servizi mirati e specifici. L’ottica principale in base alla quale un ente di ricerca eroga un servizio, è legata al concetto di “disseminazione”; nel caso specifico i servizi erogati hanno, infatti, fondamentalmente, carattere sperimentale ed il loro obiettivo principale è quello di diffondere i risultati delle ricerche scientifiche condotte. Spesso, comunque, questi servizi contano anche sul “ritorno” di informazioni sulle caratteristiche, i bisogni e le problematiche specifiche dell’utenza. I servizi disponibili, in questo ambito possono essere ancora suddivisi, in base al tipo di servizio offerto in: servizi di consulenza, banche dati, biblioteche. In alternativa l’utente può consultare l’elenco completo, in ordine alfabetico, dei servizi erogati in questo settore dagli istituti CNR. Inoltre, è possibile orientarsi fra i servizi offerti dagli Istituti CNR in base ad una suddivisione “tematica”, partendo dal menu iniziale alla voce “settori di ricerca” (menu riportato poi a lato di ogni pagina, sulla sinistra): in questo modo sarà possibile conoscere in dettaglio i servizi che riguardano i disturbi della Vista, i disturbi dell’Udito, le difficoltà Motorie, le difficoltà di Apprendimento oppure ad altri tipi di difficoltà/disturbi. Nella pagina di presentazione dei singoli servizi sono evidenziate le principali caratteristiche: descrizione, destinatari, modalità di erogazione e referente scientifico, con relativi contatti.

Al seguente link è possibile trovare ciò che è necessario:

https://www.urp.cnr.it/dedicato/ded_disabilita/servizi.php

Il supporto all’apprendimento

Come supporto all’apprendimento è possibile ricorrere a:

– vocabolari multimediali

http://www.vocabolariomultimediale.org/

– dizionari italiano-LIS

http://elisdiz.eurac.edu/diz/

 

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