ROMA – In attesa che arrivi un decreto a chiarire come dovranno essere riorganizzate le scuole in vista della riapertura di settembre, c’è chi inizia già a pensare ad ipotetiche soluzioni per i propri alunni. Per la dirigente scolastica dell’istituto per sordi ‘Magarotto’ le difficoltà aumentano. Oltre alla normale gestione degli studenti, infatti, la preside Isabella Pinto deve preoccuparsi anche di trovare soluzioni per i circa 50 studenti che risiedono nel convitto della scuola e per gli alunni non udenti, ai quali è impossibile richiedere l’uso della mascherina.

“Spero che al più presto si riesca a brevettare una mascherina che non si appanni quando si parla. Per quanto ci stiamo sforzando di comprendere le loro necessità, per loro non è facile- ha spiegato la dirigente– Intanto abbiamo sviluppato un decalogo rivolto ai docenti, proprio su indicazione degli alunni, per fa sì che i ragazzi capiscano bene le videolezioni. Gli assistenti alla comunicazione sono sempre presenti e facilitano la comprensione agli studenti, ma per i sordi la situazione è penalizzante”.

Immaginare la riapertura delle attività scolastiche, quindi, impone diversi interrogativi alle scuole italiane. I dirigenti sono alle prese con la sanificazione dei locali e l’introduzione di igienizzanti nei corridoi delle scuole, ma a questo bisognerà accompagnare un costante lavaggio delle mani e il distanziamento sociale, la misura più difficile da attuare.

“Ci stiamo prefigurando diversi scenari a seconda della fascia d’età. Per i piccoli della scuola dell’infanzia e della primaria stiamo pensando di svolgere le lezioni all’aperto, nel nostro giardino- commenta Isabella Pinto- ma sempre facendo un orario ridotto e continuando con la didattica a distanza, così potremo lavorare a turni. Certo, anche nel loro caso non so quanto sia possibile usare la mascherina. Quando di solito li vado a salutare mi vengono tutti in braccio, e chiaramente questo non si potrà più fare”.

Per i ragazzi della scuola secondaria, invece, la preside immagina una divisione delle classi per gruppi di 7-8 studenti che potrebbero ruotare sfruttando le aule più grandi. Chi risiede nel convitto, invece, avrà a disposizione stanze con due posti letto al massimo, che verranno pulite e igienizzate con frequenza.

“Non sarà semplice, e spero in un organico straordinario che possa aiutarci- aggiunge la dirigente- intanto stiamo facendo corsi di aggiornamento per utilizzare al meglio i nuovi strumenti didattici. È una vera e propria rivoluzione copernicana”.

 

L'informazione completa