Bari, l’esperimento in una scuola dell’infanzia: la lingua dei segni insegnata ai bimbi

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Il progetto che partirà oggi è unico nel suo genere. Per la prima volta a Bari sarà insegnata la lingua dei segni a dei bambini di tre anni. Il progetto è di due mamme  che hanno deciso di proporlo alla dirigente del Fly Family, Antonella Acquafredda. Ad insegnare sarà la docente Simona Marvulli.

“Sono una mamma sorda di un bimbo udente della sezione 3 anni – ci racconta Vanessa Ceglie, promotrice dell’iniziativa – insieme ad un’altra mamma abbiamo creato il progetto Lis, Lingua dei segni, che  consta di obiettivi generali e specifici e di metodologie da adottare. Sarebbe un valore aggiunto per i nostri piccoli  imparare la lingua dei segni  come materia scolastica. La LIS – spiega ancora Vanessa –  ha grammatica propria e un vocabolario fatto di segni che si compongono di movimenti delle mani, dei polsi, del corpo e anche espressioni facciali. Ci piacerebbe che imparassero sotto forma di gioco e la usassero nei grandi momenti ed esperienze scolastiche”.

Le ricerche, l’osservazione e l’esperienza hanno dimostrato i vantaggi educativi generali che derivano dal bilinguismo italiano – LIS sul piano della relazione e dell’integrazione sociale. “L’acquisizione della Lis – continua ancora Vanessa –  contribuisce allo sviluppo di un cervello bilingue che facilita l’apprendimento di idiomi stranieri e questo può essere utile tanto per i bambini / ragazzi sordi quanto per gli udenti, con particolare beneficio per i bambini stranieri che non hanno ancora acquisito completamente la lingua italiana”.  Da oggi quindi 31 bimbi della sezione dell’Infanzia cominceranno questa nuova esperienza.

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