Non si trovano assistenti per sordi: Laura costretta a stare a casa da scuola

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A 20 anni, e con l’ultimo anno di liceo da frequentare prima della maturità, la giovane non ha ancora potuto iniziare l’anno scolastico per un problema burocratico

A soli 20 anni, e con l’ultimo anno di liceo da frequentare prima della maturità, Laura Gava non può ancora iniziare l’anno scolastico come tutti i suoi compagni di classe. Il tutto perché l’Ulss, e la Cooperativa che segue Laura in questo percorso, non sono riuscite a trovare un assistente alla comunicazione per persone affette da sordità, specializzato quindi nel linguaggio dei segni. Una situazione che si protrae ormai da settimane e, nonostante l’impegno profuso dalla mamma Alessandra Azzalini e dall’istituto Magarotto di Padova (specializzato nel seguire studenti con problematiche attinenti alla sordità), ancora non si vede la luce in fondo al tunnel, anche perché ogni nominativo proposto all’Ulss e alla Cooperativa è sempre stato rifiutato.

“Non avrei mai voluto arrivare a questo punto – ci racconta mamma Alessandra – ma sto solo cercando di far rispettare un diritto che è sancito per legge. Abbiamo una legge, la 104 per l’integrazione scolastica, che ci invidia tutta Europa ma che nella maggioranza dei casi non viene rispettata. In questi giorni ci hanno trattato come delle rompiscatole, vorrei vedere loro al mio posto. Per questo motivo vorrei portare a conoscenza di tutti gli assistenti alla comunicazione della zona di Treviso e Padova che c’è un posto di lavoro libero. Mia figlia non attende altro, vuole solo andare a scuola come tutti i suoi coetanei”.

Affetta da sordità, da un disturbo del linguaggio e da una lieve forma di autismo, Laura quest’anno aveva ottenuto la possibilità di avere un assistente alla comunicazione per 24 ore settimanali in classe, ma purtroppo, ad anno scolastico già iniziato, ancora nessuno è stato nominato. Poche sarebbero state, poi, le spiegazioni fornite dall’Ulss in tal senso, tanto che mamma Alessandra ha preferito, per questi primi giorni di scuola, tenere a casa la figlia ed evitarle inutili trasferte giornaliere tra Santa Lucia di Piave e Padova. Mamma Alessandra però non demorde: “Voglio comunque ringraziare, da parte della nostra famiglia, tutte le persone che stanno facendo il tifo per mia figlia Laura, ragazza molto conosciuta ed amata a Conegliano e Santa Lucia. Tutti stanno seguendo questa dolorosa vicenda e, fortunatamente, non mancano mai i messaggi di sostegno”.“

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