A rischio il doposcuola per 400 studenti sensoriali

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Pesaro, 23 giugno 2018 – I soldi per l’assistenza domiciliare didattica del biennio scolastico 2017-2019, a quasi 400 studenti sensoriali (ciechi, ipovedenti, sordi) marchigiani, li ha già dati lo Stato a dicembre, ma la Regione Marche li ha spesi per altro. Materialmente quelle risorse che le famiglie dei disabili visivi, per esempio, avrebbero usato per trasdurre i libri di testo in braille e per garantire un educatore al fianco dei figli per insegnargli come essere autonomi nell’apprendimento, ad oggi, mancano.

Maria Mencarini e Cristiano Vittori presidenti provinciali U.I.C.I. in Regione

Da settembre a pagare lo scotto del problema sorto saranno bambini e adolescenti, dalla primaria alla maturità, che resteranno senza servizi.

«In Regione hanno detto – spiega Maria Mencarini, presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi ipovedenti (Uici) – che i soldi torneranno disponibili il prossimo ottobre appena fatta la variazione di bilancio. Ma come si sa le parole volano, mentre chi è serio mette nero su bianco i propri impegni. Invece qui l’andazzo è deprecabile». Lunedì 25 giugno i rappresentanti dell’Uici e alcuni genitori chiederanno di incontrare la giunta. “A seguito dell’articolo uscito sul Carlino il consigliere regionale della Lega, Sandro Zaffiri,  – dice Mencarini – ha presentato una interrogazione a risposta orale, per avere chiarimenti dall’amministrazione regionale. “La tempistica con cui i fondi vengono dati alle famiglie è fondamentale – continua – per questo siamo preoccupati di avere dalla Regione un impegno scritto riguardo la spesa».

Dalla Regione Giovanni Santarelli, dirigente responsabile del servizio politiche sociali getta acqua sul fuoco. «Come ho già avuto modo di chiarire con Maria Mencarini,  l’impegno della Regione e del presidente Ceriscioli per i disabili sensoriali verrà mantenuto – replica Santarelli -. I soldi per il materiale didattico per i ragazzi e le loro famiglie sono già disponibili (80mila euro). I fondi per l’assistenza domiciliare verranno resi disponibili con i tempi tecnici previsti dalla ragioneria, così come previsto gli anni scorsi. L’attenzione – conclude il dirigente – per i disabili resta alta. Nessuno resterà indietro».

I rappresentanti dell’Uici lunedì 25 giugno chiederanno di essere ricevuti dal presidente Ceriscioli. “L’assistenza didattica domiciliare non è un semplice doposcuola – spiega Mencarini –. Il lavoro infatti è svolto da un educatore più che da un insegnante, proprio perché l’obiettivo è la costruzione dell’autonomia in un individuo che può essere nato cieco, ma anche esserlo diventato. Non serve una laurea in psicologia per capire l’importanza di crescere nella persona la fiducia in sè e coltivarne le reali potenzialità, evitando o eliminando pregiudizi e limiti che invece ne negherebbero l’emancipazione.

Stando così le cose – continua Mencarini – a pagare lo scotto saranno i ragazzi con minori possibilità. Infatti le famiglie, quelle che potranno permettersi di spendere in un anno scolastico 3.240 euro pur di garantire l’educatore al proprio figlio, lo faranno. Gli altri, per chi cioè il rimborso pubblico di questa spesa è fondamentale, non lo farà. E’ giustizia questa?».

Sui libri da trasdurre in braille, per cui Santarelli assicura 80mila euro di fondi, la situazione sembra più fluida. «Per i libri la tempistica si è totalmente sballata. Secondo la legge – spiega Mencarini – i fondi per dare il via alla procedura di trasduzione in braille sarebbero dovuti arrivare ad aprile. Ad oggi non sono arrivati. Se arriveranno non lo sappiamo. Ma i tempi tecnici che permettono ai bambini di avere i libri di testo trasdotti dall’inizio dell’anno sono praticamente esauriti. Le famiglie che procederanno senza contare sul rimborso, dando incarico ai professionisti di trasdurre i testi, praticamente avranno i libri non prima di novembre. E’ questa l’attenzione e il valore che il presidente Luca Ceriscioli, insegnante, riesce a dare?».

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