A Chieti parte un corso della Lingua dei Segni promosso dall’ENS

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di Corrado Cassani

La sordità è una disabilità invisibile, che non si conosce, fino a quando si cerca di comunicare e ci si accorge che l’altro che abbiamo di fronte non comprende il nostro dire. Eppure, in Italia, i non udenti sono circa 45 mila, ma non è noto il dato regionale. L’ENS, l’Ente Nazionale che li tutela dal 1932, si batte per il riconoscimento dei diritti dei non udenti e per una completa inclusione in tutti gli ambiti della vita: sanità, istruzione, occupazione, accesso alla giustizia, servizi pubblici, trasporti, partecipazione politica o informazioni in situazioni di rischio ed emergenze. Molte ancora le battaglie da vincere, soprattutto per la maggiore promozione e conoscenza della Lis, la Lingua Italiana dei Segni, tra i sordi, ma anche tra tutti gli altri, inserendola persino tra le materie scolastiche, così da fare in modo che, sin dalla prima infanzia, la si conosca. Da decenni l’ENS chiede la maggiore presenza di interpreti negli uffici, soprattutto pubblici.  Grande attenzione negli ultimi anni si è data alla formazione e, infatti, anche a Chieti, è partito un corso di I livello rivolto a studenti, insegnanti, operatori del sociale e a quanti desiderano meglio comunicare con chi vive nel silenzio.

Nella prima lezione si è spiegato l’alfabeto tradotto attraverso il movimento delle mani e, nei successivi incontri, si approfondirà il metodo con la composizione delle prime frasi. Tutto con il solo rumore delle mani che si muovono. Partecipando al primo appuntamento, che si è svolto online, abbiamo scoperto quanto sia interessante e utile conoscere meglio il silenzio, così poco apprezzato dalla società di oggi. Senza parole, si è indotti a intensificare e migliorare la gestualità e la capacità espressiva.

Dovranno parlare non solo le mani, ma gli occhi e i muscoli facciali. Si scopre anche l’empatia. – “Speriamo che il nuovo governo conceda ai sordi l’integrazione che da anni cercano – così commenta Rosella Ottolini, Vice Presidente Nazionale dell’Ens, inviandoci un messaggio telefonico, e aggiunge – “ promuovere la nostra lingua dei segni, consentirà a tutta la popolazione  un arricchimento umano e culturale”.

 

 

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