Lingua dei segni, nasce un corso a Fermo

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È stato deciso durante un convegno con 250 partecipanti collegati

Destinato agli interpreti di questo linguaggio sarà sperimentato nella Scuola superiore per mediatori linguistici San Domenico

Oltre 250 partecipanti collegati da tutta Italia hanno preso parte al convegno internazionale su ’Inclusione scolastica degli studenti sordi e formazione universitaria degli interpreti delle ’lingue dei segni’, un momento di grande importanza per la città che si propone come modello di inclusione.

L’evento, organizzato on line dall’Osservatorio nazionale sulla mediazione linguistica e culturale, era anche l’occasione per lanciare pubblicamente il nuovo corso di laurea per interpreti internazionali delle lingue segnate.

Il corso di laurea, ispirato ad una Risoluzione del Parlamento Europeo del 2016 sulle modalità di formazione di queste inedite figure professionali, è frutto di un partenariato inter-universitario riunito intorno al progetto Lils, cofinanziato dai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, e sarà sperimentato proprio a Fermo presso la Scuola superiore per mediatori linguistici San Domenico. Non a caso tutti gli interventi del convegno sono sati resi accessibili sia ai partecipanti udenti che a quelli sordi grazie alla traduzione simultanea in Lis (Lingua dei Segni Italiana).

Il convegno, moderato da Carlo Nofri, presidente di Ossmed, è stato aperto da numerosi interventi istituzionali: Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione; Gaetano Manfredi, Ministro dell’università; Giuseppe Recinto, consigliere del presidente del consiglio Conte per la disabilità; Giorgia Latini, assessore della Regione Marche alla cultura e all’istruzione; Enrico Vicenti, segretario generale della commissione nazionale Unesco; Paolo Andrei, rettore dell’Università di Parma; Francesco Trasatti, consigliere comunale di Fermo delegato alla Learning City.

Tra gli ospiti d’onore l’architetto Hansel Bauman, in collegamento da Washington, ritenuto il massimo esperto mondiale di architettura ‘deaf friendly’ e l’ingegner Gino Alberico, direttore del centro per la ricerca e la sperimentazione della Rai di Torino, che ha illustrato le innovazioni tecnologiche che la televisione pubblica sta sviluppando per favorire l’accesso all’informazione dei disabili sensoriali.

I lavori si sono conclusi con la presentazione di due work-in-progress progettuali, la prima traduzione in lingua italiana dell’opera Sign Language di William Stokoe, fondatore nel 1960 dell’approccio scientifico strutturalista allo studio delle lingue segnate, e l’app digitale e quadrilingue ’Signlexicon’ che mira a implementare un glossario delle lingue segnate per scopi accademici.

 

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