Relativamente alle dichiarazioni rese in conferenza stampa e riportate,tra le altre, anche da Orizzonte Scuola, in occasione della presentazione del “primo ciclo di formazione per docenti di sostegno esperti in Lingua dei segni italiana (Lis).
L’avvio è stato formalizzato con la sottoscrizione e la presentazione di uno specifico Protocollo d’intesa firmato dai Ministri Lorenzo Fontana (Famiglia e Disabilità) e Marco Bussetti (Istruzione, Università e Ricerca)
L’obiettivo dell’accordo è formare docenti esperti e qualificati nella Lis e favorire la completa inclusione scolastica dei bambini sordi segnanti o comunque caratterizzati da deficit uditivi significativi.”
Occorre fare essenziali precisazioni, pretendendo che il Governo spieghi quanto accade: la legge 104/92 ha realizzato il modello di integrazione, divenuto inclusione, in favore dei ragazzi sordi nella scuola (ma anche per le altre disabilità), con l’inserimento della figura dell’assistente all’autonomia e comunicazione (oltre che del docente di sostegno evidentemente); questa figura professionale ad alto profilo ha avuto il compito di colmare il vuoto in ordine alle competenze necessarie per abbattere il muro della comunicazione verbale e consentire al sordo di essere per l’appunto incluso; e proprio mentre il fresco Dlgs 66 del 2017, si prefigge di definirne il profilo unico a livello nazionale, appare a dir poco anacronistico che una formazione, che può evidentemente essere soltanto di base (peraltro auspicata) al docente di sostegno, la si possa definire l’orizzonte inclusivo per lo studente sordo…come se l’assistente all’autonomia e comunicazione non fosse esistito o non esistesse.
Pertanto la preoccupazione minima legittima è ritenere che la formazione di base dei docenti di sostegno sulla LIS possa essere considerata un surrogato sufficiente per fare a meno dell’assistente all’autonomia e comunicazione, come se poche ore di una formazione di base – certamente utile per avere un bacino di competenze complementari – potesse sostituire un corso di specializzazione professionale e dedicato.
Semmai, stimolando una dialettica concreta, il nostro paese dovrebbe superare i limiti costituiti dalle competenze territoriali (Regioni, Comuni) che enormi limiti e difficoltà pongono, spesso ledendo il diritto allo studio di questi studenti: ritardi nell’assegnazione dell’assistente, inadeguatezza del numero di ore assegnate, per non parlare di un posizionamento professionale scandaloso per operatori in possesso di titoli ad alta specializzazione; e la Corte dei Conti ha già stigmatizzato tale situazione affermando l’inadeguatezza del Miur rispetto a tutto ciò.
Chiarezza chiede ACA Sicilia, per questo a Montecitorio, a manifestare, mercoledi 19 dicembre p.v. alle ore 10.00.
Il Presidente
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