L’obiettivo è anche quello di insegnare la Lis anche ai bambini che non sono sordi per poter arricchire la loro capacità di comunicare con chi ha disabilità di questo genere. Casciano: “E’ una forma di investimento sociale”
23 maggio 2018
Nella città di Collegno l’inclusione è diventata una parola d’ordine. Con il riconoscimento in consiglio comunale della Lingua dei Segni Italiana LIS, il Comune si arricchisce abbattendo delle barriere e intraprendendo una nuova strada verso il riconoscimento dei diritti dei propri cittadini, che partono proprio dalle attività educative in tutto il processo scolastico. “La libertà di espressione di ognuno deve essere tutelata e supportata – ha dichiarato la consigliera Silvia Ala -. Questo è un segno del sostegno pieno dei diritti dei cittadini”.
A partire dagli asili nido comunali a finire agli istituti della scuola dell’obbligo e non solo, l’inclusione è divenuta un segno distintivo per far crescere le future generazioni con un bagaglio culturale ricco, grazie agli educatori che ogni giorno permettono una attiva comunicazione tra gli studenti. Un continuo investimento, dunque, che garantisce risorse per i propri alunni con personale specializzato per tutto il percorso scolastico. “Questo lo facciamo da sempre – ha assicurato l’assessore Matteo Cavallone – e ogni anno mettiamo a disposizione sempre maggiori risorse senza mai tagliare il budget”.
Un percorso che apre le porte all’idea di incalzare gli educatori ad insegnare anche ai bambini che non sono sordi la LIS per poter non solo arricchire un patrimonio culturale ma anche di permettere a tutti di comunicare, di sentirsi compresi e inclusi. “Le risorse per l’inclusione non sono spese, ma un investimento sociale strategico – ha sostenuto il sindaco Francesco Casciano -. Nelle nostre scuole c’è una alta specializzazione e forte inclusione nelle attività educative. Un piccolo contributo a questo lungo cammino dei diritti”. Un riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana che si apre all’inclusione, così che a Collegno, ma anche a Rivoli e non solo, nessuno venga lasciato indietro.