La Lis, lingua italiana dei segni, non è inaccessibile ai normodotati ma fruibile a tutti. Anche chi non è sordo, infatti, può imparare questo affascinante sistema di comunicazione verbale e non verbale per il quale nella sede provinciale dell’Ens viene proposto per lunedì (alle 17 in Piazzetta Santa Eufemi,1) un “open day” di presentazione del corso base rivolto a coloro che vogliono allargare i propri orizzonti e valicare barriere.
di Michela Pezzani
Sarà perciò interessante scoprire questo alfabeto il quale va ben oltre la traduzione delle parole ma coglie l’anima del pensiero che si vuole comunicare. Saranno formate due classi: la A con lezioni il martedì e giovedì dalle 15 alle 17,30 e la B il martedì e giovedì dalle 17,30 alle 20. (Contatti tel 0458 034372, verona@ens.it) Un sistema codificato permette alla Lis di veicolare i propri significati affidati al movimento delle mani, all’espressione del viso e a movimenti del corpo. Comunità dei segnanti è detto l’insieme delle persone sorde che comunicano in questo modo ed è suggestivo osservare quando in gruppo parlano in silenzio mettendosi in cerchio, disposizione che permette il faccia a faccia alla pari con più interlocutori.
“Noi sordi abbiamo bisogno degli udenti- ha spiegato Alessandra Marigonda, socia storica dell’Ens scaligero, in un recente incontro sul mondo dei diversamente abili al Teatro Laboratorio promosso da Isabella Caserta, moderato dall’avvocato e giudice di pace Franco Guidoni impegnato al fianco delle associazioni onlus nell’interscambio culturale e dei diritti umani. Già in quella occasione si era accennato alla necessità di “fare scuola di Lis a Verona” ed ora l’idea è diventata realtà.