Forte, emozionante, coinvolgente, musicalmente armonioso ed artistico, ecco come appare al lettore attento l’ultima fatica dell’inesauribile Francesco Villari con il sorprendente romanzo Il colore del silenzio edito da Città del Sole.
Testo letterario narrativo e romanzato, ottimamente delineato per luoghi e ambienti reali, vissuti, mirabilmente descritti, con chiaro scopo estetico e culturalmente spronanti per il protagonista, il quale, per libera scelta di cambiamento, si propone a nuova vita, a nuove emozioni sensoriali, al fine di proporre a se stesso, una crescita intellettiva, una novità logistica e tattile.
Un protagonista ultrasensoriale, eclettico, raffinato, divenuto non udente a causa di una otosclerosi bilaterale, e la cui identità , in maniera pucciniana e turandottiana ( mi sia concesso il neologismo) si scoprirà solo alla fine e, non per caso, assapora, attraverso il silenzio il profondo valore della vita, dei suoi colori nelle più svariate sfumature, spesso surclassate da toni più decisi e diretti.
Dotato di profondo lirismo, l’autore, con linguaggio chiaro, conciso ma corredato da espletazioni semantiche di notevole incisione, quali accenti emotivi, giudizi personali intercalati da interpunzione accademica, riesce a trasmettere al lettore un messaggio di ampia valutazione: egli riesce a trattenere su di sè l’attenzione, proiettarla sulla situazione globale del nuovo modus vivendi del protagonista stimolando le capacità interpretative del lettore in un’autoriflessione attenta.
La vicenda, apparentemente banale e comune per un uomo diventato improvvisamente sordo, si svolge ad Arles, città amata da Van Gogh e Picasso, dove tutto è luce in quel mezzogiorno , dove il nostro signor X , il protagonista, sceglie di trasferirsi tutti sapevano dare un colore ai suoni ma solo Van Gogh era stato capace di dipingere il silenzio, proprio quel silenzio, carico dell’infinito colore delle sfumature della vita e dove, l’odore assordante del bianco diventa prigione intellettiva, fino a quando una donna, Chloée, irrompe nella sua vita. Donna straordinaria e di grande cultura ed esperienza che pone in stato di sudditanza, quasi in secondo piano, il protagonista.
Colpi di scena consoni alla situazione, trasportano piacevolmente il lettore sino all’ultima pagina in molteplici fusioni di particolare sensibilità e competenza tecnica nel manipolare le risorse linguistiche per esprimere in modo personale e originale esperienze ed emozioni attraverso il filtro della propria ottica e sensibilità. Un libro che certamente non dovrebbe sfuggire a chi si occupa e ricerca storie e sceneggiature per il cinema.