Lorenza Mazzetti torna nell’ “Estate” di Ali Smith

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Artista italiana nell’ultimo romanzo quartetto delle stagioni

NEW YORK, 30 SET – A quasi nove mesi dalla morte, Lorenza Mazzetti torna al centro di “Summer”, l’ultimo romanzo di Ali Smith che chiude il “quartetto delle stagioni”, un tour de force da Brexit al Covid, le cui prime tre puntate sono gia’ arrivate in Italia. Regista, scrittrice e pittrice italiana testimone dell’Olocausto, Mazzetti e’ morta in gennaio a 92 anni, un mese prima che la Smith si immergesse nel suo ultimo libro.

In “Summer”, uscito a fine agosto in Usa e Gran Bretagna, la Smith rende omaggio a Lorenza come aveva fatto con altre donne artiste nei primi tre libri del quartetto: Pauline Boty in “Autunno” del 2016, Tacita Dean in “Inverno” e Barbara Hepworth in “Primavera”. Della lunga vita della romanziera di “Il Cielo che Cade”, ma anche direttrice del Teatro delle Marionette di Roma e fondatrice insieme a Lindsay Anderson, Tony Richardson e Karel Reisz del movimento cinematografico Free Cinema nell’Inghilterra degli anni Cinquanta, due sono i momenti che la Smith ha assorbito in “Estate”.

Da una lato c’e’ il documentario “Together”, girato nel 1956 in mezzo alle macerie dell’East End di Londra e premiato a Cannes: un film “quotidiano e al tempo stesso apocalittico”, scrive la Smith, su due sordomuti, interpretati dal pittore Michael Andrews e lo scultore Eduardo Paolozzi, che lavorano sui docks. “Uno e’ magro e alto, l’altro e’ piccolo e tozzo, non potrebbero essere piu’ diversi, ma non potrebbero essere piu’ connessi”, fa dire la scrittrice di “L’Una e l’Altra” a Charlotte, uno dei personaggi di “Summer”, che poi, “googlando” la regista, scopre che “e’ morta un mese fa, per Capodanno. A Roma”.

Da un lato il film, dunque, dall’altro la tragica vicenda personale: ancora ragazzina, con la gemella Paola, Lorenza Mazzetti sopravvisse alla strage di Rignano sull’Arno, l’uccisione della zia Nina e delle due cugine da parte dei nazisti, in quanto moglie e figlie di Robert Einstein, a sua volta cugino del fisico Albert Einstein e come lui di origine ebraica. Robert si salvò nascondendosi nei boschi per poi togliersi la vita l’anno successivo.

I nazisti ma anche i campi di internamento per “enemy aliens” in Gran Bretagna antesignani di quelli per profughi di oggi, e Einstein rifugiato in Norfolk durante la seconda guerra mondiale, tornano come fili conduttori di una narrazione a molti strati in cui finalmente si apprende cosa accadde durante la guerra in Inghilterra a Daniel Gluck, l’ultracentenario di “Autunno”, e alla sorella Hannah nella Francia occupata.

Coincidenze e connessioni vengono in luce, ma non completamente, piu’ chiare al lettore che agli stessi protagonisti. La Smith ha scritto durante il lockdown, ma poi sono arrivate le proteste Black Lives Matter e l’uccisione di George Floyd:”Summer” ha inglobato “la narrazione di quel che chiamiamo news” trasformandola al tempo stesso in fotografia del presente ma anche parabola di valori universali. (ANSA).

 

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