Salerno: Progetto DiSegnare Storie, conferenza lunedì 18

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Attraverso Il progetto DiSegnare Storie le associazioni Duna di Sale e Saremo Alberi Libroteca hanno condotto un laboratorio di scrittura creativa con i bambini della Scuola Primaria F. Smaldone di Salerno da cui è scaturito il libro in italiano e LIS – Lingua dei Segni Italiana dal titolo “Re Nasone e il profumo della Felicità”, che sarà qui presentato in anteprima.

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana. Se ne discuterà lunedì 18 febbraio alle 10.30 nel corso di una conferenza stampa convocata nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno.

“Il progetto si proponeva di coinvolgere gli alunni dell’Istituto Smaldone per Bambini sordi di Salerno in un percorso di scrittura creativa volto a sviluppare un testo originale in lingua Italiana da tradurre in LIS.

I laboratori si sono svolti nei mesi marzo aprile e maggio 2018, tutti i venerdì come da cronoprogramma per un totale di 15 ore, cui se ne sono aggiunte altre 6 nei mesi di novembre e dicembre, per ultimare gli scatti fotografici necessari al libro – spiegano Daria Limatola, presidente dell’associazione Duna di Sale e Vincenzo Aliberti, legale rappresentante di Saremo Alberi –  Il libro costituisce non solo una prova tangibile del lavoro fatto ma, per la prima volta dopo anni di collaborazione con l’Istituto abbiamo finalmente un “prodotto” che potremo utilizzare per future prossime iniziative.

Potremo venderlo per ottenere altri fondi a sostegno dello Smaldone, potremo proporlo come strumento didattico nelle classi, o utilizzarlo in laboratori aperti al giovane pubblico da tenersi in contesti extrascolastici, come alcune delle manifestazioni letterarie che le nostre due associazioni, Duna di Sale e Saremo Alberi conducono da anni, anche insieme.

Questo libro “ Il Re Nasone e il profumo della felicità” ha un testo semplice, lasciato così volutamente perché da un lato rimanda al fatto che per i bambini sordi che ne hanno seguito l’evoluzione  è scritto in una lingua “straniera”, dall’altro era quanto di più simile ci fosse alla sintassi della LIS che, ricordiamolo, si discosta molto da quella della lingua italiana. Tuttavia nella sua semplicità sicuramente risponde allo scopo – ossia quello di fare da ponte tra chi parla la lingua dei segni e chi no, e di fornire uno strumento per l’apprendimento e la promozione della lettura”.

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