Non solo mamma di due figli ma donna in carriera: Liliana Tanco, l’autrice sorda del libro “Una mamma normale”

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Liliana Tanco, classe 1985, di origine pugliese ormai romana trapiantata, sposata e madre di due gemelli è autrice del libro “una mamma normale” edito Arduino Sacco Editore.

di Rosa Santoro

Il suo libro ha sconvolto non solo le mamme e casalinghe di tutti i giorni abituati alla routine ma i vari populisti in genere. Scommuovere i lettori dall’ordine del giorno non è roba per tanti; Liliana è davvero una super mamma non solo nel libro ma nella vita reale. Alla buona tavola letteraria del sud si aggiunge una donna pazzesca, graziosa, intelligente, di classe, coraggiosa e semplicissima. Mi ha stupito in lei come si propone e riesce al volo a comunicare oltre la presenza. È un volo d’anima quello che compie Liliana con i suoi lettori.
Come è iniziata la tua carriera?

“Ho iniziato a scrivere con piccole storie tradotte dai sogni che realizzavo durante il sonno, lo facevo perché mio padre mi disse che i miei sogni erano troppi elaborati e che potevo farci un libro. E mia madre cominciò a sollecitarmi a scrivere, anche in altri modi.

Man mano che passavano dei giorni e scrivevo, alimentai sempre più la passione per la scrittura. Era anche un modo per evadere dal mondo del silenzio con cui convivo fin dalla nascita. Da grande ho trovato la mia identità da scrittrice: un mondo guardato con gli occhi femminili, con una sensibilità diversa, dato che sono sorda, e con un umorismo, abituata come sono a cogliere il lato comico anche nelle cose negative (pregio tramandato da mio padre, un eterno pagliaccio).

Non avrei pubblicato nessun libro, se mia cugina Giuseppina non avesse letto uno dei miei romanzi e iniziato a spronarmi e a “bussare” le case editrici. Le devo i miei profondi ringraziamenti per avermi dato la fiducia in me stessa e all’Editore che mi ha realizzato il “sogno” del mio primo libro pubblicato.

Di cosa parla il tuo libro e a chi è rivolto?

“UNA MAMMA NORMALE” si rivolge alle mamme del ventunesimo secolo in uno stile ironico, leggero e divertente, un linguaggio diretto, semplice e popolare; può far ridere e piangere insieme. Racchiude paure e timori per la gravidanza, prove da superare, e anche gioie indescrivibili. Una mamma normale è la cronistoria degli ultimi mesi di gravidanza della protagonista Carlotta e dei primi mesi dopo il parto e del suo inaspettato scivolo nella depressione post portum. Carlotta dimostra che le imperfezioni nell’essere mamma fanno parte della vita, fanno parte della normalità e ad ogni male c’è sempre la rinascita: noi donne riusciamo a tirare fuori prima o poi i propri potenziali.

Sappiamo hai svolto un tour spaventoso con ottimi lettori e vendite. Il tuo libro sta riscontrando molto successo, qual è il segreto per essere un buona scrittrice?

Non lo so. Sinceramente devo un grande grazie alle persone che conosco e che ho conosciuto dopo la pubblicazione del libro: persone straordinarie.  Vedo  molto orgoglio negli occhi dei miei amici sordi, perché la mancanza dell’udito non è un deficit, ma rafforza, al  contrario di quanto dicono molti altri, il proprio essere. Non ci sono segreti, bisogna solo essere se stessi, qui, come sono e siamo.

 

Sei soddisfatta dell’Editore Arduino Sacco?

L’editore Arduino Sacco ha rischiato su di me non chiedendomi nessun fondo, lo dichiaro, e ad esso sono riconoscente. Volevo iniziare con un editore che crede veramente in me, ed esso ha creduto in me. Lo consiglio a tutti. E vi dirò di più: l’unico che segue con passione i propri autori facendoli crescere per davvero e al meglio.

 

Come ti senti ad oggi: più scrittrice o più mamma? Nella nostra società attuale sappiamo che fare la mamma non è un compito facile, tu come te la cavi? Sappiamo sei mamma di due figlioletti.

Per tutto il tempo sono una mamma a 360 gradi. Quindi mi sento più mamma che scrittrice, poiché la scrittura nasce sempre dalla vita vissuta, dalle esperienze avute.

Scrivere richiede anche il suo tempo però: quando ho l’ispirazione posso buttare giù più di 10 pagine al giorno durante la pausa pranzo del lavoro o a casa dopo aver mandato al letto i bimbi.

Un consiglio per le mamme sorde e non?

Non ho nessun consiglio, ho solo una cosa da dire a tutte le mamme: siate serene e vedrete che presto ci riderete sopra su alcune cose che vi ha fatto attanagliare il cuore!!!

http://www.tgyou24.it

 

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